Dopo il momento solidarietà di ieri dedicato all’Emilia Mon Amour, oggi faccio un po’ di solidarietà a me stessa, riconoscendo il giusto tributo al mio “lavoro” di foodblogger, fatto sempre con passione e, come si dice, aggratis.
Mi scuso fin d’ora della lunghezza del post, ma mi è sembrato giusto, dopo alcuni fatti successi nelle scorse settimane, quando alcune colleghe blogger sono state vittime di copiatura da altri pseudoblog di cucina. Noi abbiamo un copyright, ma sostanzialmente non ci tutela in nulla e, se sul web i contenuti possono poi venir cancellati, sulla carta stampata è un’altra cosa!
Tutto inizia così: questo il commento, arrivato il 13 novembre, sotto al
post dell’11 marzo 2012, dove raccontavo e fotogravo il Kringle Estone.
Il giorno dopo, naturalmente, ho comprato la rivista Sale & Pepe e l’ho sfogliata da cima a fondo nel tragitto tra il giornalaio e casa: ecco la rubrica Assaggi Sapori e Profumi dal Mondo a cui fa riferimento il commento della misteriosa lettrice.
La leggo in ascensore. Qualcosa – giusto qualcosa – mi è familiare. Il titolo del trafiletto ad esempio,
il fatto che abbiano usato la farina di segale per pane (i molini a pietra mi perdonino, ma io quella volta avevo usato una farina del Lidl per pane nero che avevo in casa), il fatto che nel ripieno sia indicata proprio la mela verde con le stesse mie spiegazioni.
Mi accorgo che nella ricetta avevo scordato la cannella, pur indicandola nel titolo…ripercorro i passaggi della ricetta e le dosi indicate…la somiglianza mi sembra imbarazzante!!
la mia ricetta fotografata dal blog:
la ricetta del kringle fotografata da Sale&Pepe:
Hanno giustamente aggiunto tra gli ingredienti il tuorlo, per la spennellatura finale, e la cannella, che io ho dimenticato di scrivere, come ho già detto, ma di cui avevo lungamente parlato nel post.
La foto non è mia, peccato, perchè era venuta davvero bene!!
A questo punto scrivo un’email alla direttrice della rivista facendole presente che il fatto di avere un foodblog impegni tempo, molto tempo, nella sperimentazione delle ricette e nella ricerca di informazioni che rendano piacevole la lettura anche ai miei -relativamente pochi- followers. Da quando sono in questo mondo, vedo tante persone che si impegnano a produrre un blog che sia il più professionale possibile, a seconda delle inclinazioni di ciascuno: c’è chi punta sull’homemade e propone nuovi metodi di risparmio e di autoproduzione, c’è chi cura le fotografie, chi investe in corsi e chi cura i testi, raccogliendo informazioni, facendo collegamenti, ricercando le caratteristiche dei prodotti e segnalando i buoni produttori.
La direttrice del giornale non mi risponde affatto: semplicemente gira la mia mail alla sua collaboratrice, colei che ha scritto l’articolo.
La redattrice in questione mi risponde di essere subito andata a rivedersi le fonti che aveva utilizzato per scrivere l’articolo e mi dice che
«ho visto che in realtà la sua ricetta risulta familiare perché riportata pari pari da altri siti da me consultati, come Cibus: in particolare, per quanto riguarda le dosi, sono “praticamente identiche” perché fondamentalmente corrette per un’ottima riuscita del dolce, e riportate anche da altri food blogger come»:
– l’estone http://www.justlovecookin.com/2011/11/estonian-kringel.html (che le ha spiegato il giusto procedimento di formazione della treccia…peccato che no, non è estone come dice lei!! E’ rumena e scrive in rumeno, oltreché in inglese, ma dubito che le parti scritte abbiano attirato l’attenzione. Poco importa che la blogger di JustLoveCooking era citata anche da me nella ricetta, per dare un riferimento per arrotolaro correttamente il kringle!)
-l’italiana http://laformuladelbiscotto.blogspot.it/2011/11/esperimento-26-kringel-estone.html (che non ha farcitura!)
– la francese http://saveursetcuisine.canalblog.com/archives/2012/12/04/25702176.html (farcita con gocce di cioccolato!)
– l’italiana http://violettaskitchen.blogspot.it/2012/02/kringel-estone.html (stessa identica ricetta di justlovecooking!)
– l’italiano http://dolcinema.blogspot.it/2012/09/estonian-kringle.html (con le albicocche disidratate!)
Peccato che le ricette (e le dosi!) non siano identiche alla mia, come la signora dice. I link corretti me li sono andati a cercare io, visto che la redattrice mi ha dato l’indirizzo di qualche homepage e il nome dei restanti blog.
Riguardo Cibus, come molti di voi sapranno già, si tratta di un aggregatore di blog di cucina a cui ho chiesto di pubblicare i miei contenuti e loro, correttamente, lo fanno, con un preciso riferimento al mio blog.
La signora redattrice dice ancora:
«Non posso escludere quindi che, se mi sono ritrovata davanti più volte la sua ricetta o una molto simile con relative info in contesti diversi, una volta riscontrata l’evidente correttezza, io ne abbia essenzialmente assimilato la forma.»
Credo di essere stata esauriente!
Ora scusatemi,
vado ad assimilare la forma della Divina Commedia…
ps. grazie alla misteriosa Daniela, senza la quale non avrei mai saputo che la mia ricetta era stata scelta per essere pubblicata su Sale&Pepe senza il mio nome.
pps. quella del kringle è una ricetta tradizionale, io non ho inventato niente! Però la “somiglianza” di dosi e procedimento mi sembra evidentissima.
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Eh, cara mia…la cucina è una giungla! 🙂
Marghe, io ci entro armata di tutto punto!!;)
Sono senza parole, veramente senza parole. CHE SCHIFO! E' assurdo che una rivista come Sale&Pepe faccia queste cose, è assurdo che la direttrice del giornale abbia semplicemente girato una mail, è assurdo che la redattrice in questione ti abbia trattata come la fessa del villaggio (scusami per il termine) dicendo che la ricetta l'abbiano trovata su cibus. E' un insulto alla tua intelligenza e pure alla nostra perchè non siamo scemi, e non ci mettiamo niente a fare due più due. Mi dispiace Alessandra, davvero, che delusione!
un bacio
Laura
Laura, anche a me ha lasciato basita il fatto che la direttrice se ne sia semplicemente lavata le mani…caspita, una direttrice dovrebbe essere il volto del giornale! Forse sono abituati a lavorare così e non si è stupita di quello che denunciavo!! Ti abbraccio!
quindi mi trovo a metà tra il farti i complimenti per essere stata selezionata da cotanta rivista e l'esserti moralmente vicina per la rabbia che inevitabilmente si prova a non veder riconoscere il proprio (durissimo spesso) lavoro.
mah… ci vuol tanto, non dico a inventarsi nuove ricette, ma perlomeno a riconoscere il dovuto?? tanto mica ci perdono nulla, loro.
Ecco, Paola, per qualche istante mi son detta: bon, evidentemente sto facendo un buon lavoro! Ma con la risposta della giornalista che ha firmato l'articolo, mi è rimasto addosso un gran nervoso!!
Che pena che mi fa certa gente, certa gente mi fa davvero pena e lo urlerei al mondo intero. La direttrice di un giornale che copia tutto un post e che se la tira da grande direttrice. Ma non farebbero prima a scegliere qualche blog e a dire ti pago un tot me la fai tu per intero che noi ce la tiriamo da grandi esperti ma non sappiamo fare nulla se non ciopia e incolla??? VERGOGNA!!!!!
Francesca, non la direttrice, ma la redattrice dell'articolo. Probabilmente la direttrice era all'insaputa, prima di ricevere la mia mail.
…e comunque, in seguito, ha lasciato correre la cosa, bisogna dirlo!! 🙁
"L'ho trovata su un aggregatore" è il nuovo modo di dire "l'ho trovata su Google" ergo è libera da copyright. O almeno questo è quello che pensa questa redattrice. E sento con certezza che se la tua ricetta fosse stata stampata su un libro lei non si sarebbe presa questa libertà ma sai "sul web…" e "un foodblog vale l'altro" e stupidaggini simili. Come se tu non avessi perso tempo a cercare informazioni, a documentarti e a sperimentare. Purtroppo sei (siamo) blogger, che vuoi farci. Che amarezza.
Un foodblog vale l'altro…ha pure scambiato un blog rumeno, con un blog estone… devo dire che legge con attenzione!! Poi, se vedi la voce kringle su wikipedia in lingua inglese, troverai tutto quel che manca nel mio post e con cui lei ha integrato, parlando anche degli "altri kringle" che in comune con questo hanno solo il nome!!
Solita vecchia storia purtroppo, sulle ricette non c'e' proprieta' intellettuale. Per quanto ne capisco io potresti avere un caso di 'violazione di copyright' solo per il titolo del trafiletto e per quella frase riportata pari pari e chiaramente plagiata. Cosa vuoi fare? Potresti denunciarli (dopo tutto Al Bano ha vinto su Michel Jackson!) ma chi ha a disposizione tempo, denaro e avvocati??? Potremmo collettivamente consolarci pensando a quanto sono diminuite le vendite dei magazine di food grazie alla diffusione dei blog 🙂
Mi consolo anche dicendo in giro che sono su Sale&Pepe di dicembre…non c'è il mio nome, d'accordo…ma vabbè… 😉
Ale, ne abbiamo lungamente parlato anche a voce, ma ho piacere di scriverti il mio pensiero anche sul blog, perchè il blog è la tua opera, la tua casa, la tua gioia e la tua fatica, e in quanto rappresentante di tutto queste cose andrebbe rispettato.
Rende molto felici essere citati, sapere che qualcuno replica le nostre ricette (non lo facciamo per questo il blog?), la condivisione è il sale della vita!
In cucina non si inventa niente, si sperimenta, si combina, si mescola, ed è inutile affezionarsi alla paternità di una preparazione, ma rubare una ricetta da un blog è fare molto di più.
E' non riconoscere il talento e l'impegno nel mettere insieme tutti quegli ingredienti necessari alla nascita di un post.
come dici tu, sarebbe tanto facile citare no? Sicuramente sarebbe più utile per tutti!
Peccato che sul web si moltiplichino le occasioni perse di condivisione e crescita.
Mi ha fatto piacere sentire uno Chef eccellente dire che non hanno senso le ricette segrete, e quanto la cucina sia condivisione. Questa ricetta poi è rappresentativa di questo discorso: io l'ho vista su un blog, l'ho cercata su altri, mi sono documentata, ho guardato foto per capire come fare l'intreccio…e poi ho citato tutti nel post, come si dovrebbe fare! Ma c'è così tanto vecchiume ancora nelle riviste cartacee…(e anche qualche furbetta- fintafoodblogger sul web a dire il vero, ma è un altro discorso!!)
E' una vergogna! Già in passato avevo notato scopiazzature su riviste del genere! Sinceramente ho anche notato che alcune ricette riportare su certe riviste son del tutto sballate per dosi o procedimento…per questo ho smesso di acquistarle e cerco tutto on line sui blog di chi conosco e seguo!
Mi fido di più!
Ed evidentemente, visti i miseri risultati economici delle riviste in generale, penso che la mia scelta sia stata fatta da molte altre persone!
Un abbraccio, apprezzo il tuo lavoro, lo sai già! 😉
Simo
Grazie Simo! Non so quanto siano sballate le dosi delle ricette che si trovano sulle riviste, so che sono una buona fonte di ispirazione, anche per merito delle belle immagini, ma alla fine faccio sempre delle variazioni, anche a seconda di ciò che mi trovo a casa…e quindi, che dire? Che i blog offrono le stesse cose a costo zero e con in più la consulenza diretta di chi lo scrive, in caso di dubbi..e direi che è un bel valore aggiunto!! Blogger-power!!! 😀
mi dispiace di aver comprato "Sale e Pepe" proprio stamattina, dovremmo boicottare questa rivista.
per mitigare l'inc….. vedila da un altro punto di vista: sono i più bravi ad essere copiati
La rivista a me piace, anche se non l'ho mai acquistata spesso, perché trovo molta più comodità a cercare le ricette sul web…
Grazie per il complimento indiretto..anche se credo che abbiano anche scelto un blog non troppo conosciuto per cercare di farla franca!! ;-P
Che amarezza. E' davvero triste che una rivista rinomata debba fare queste cose…Tantopiù che sarebbe bastato esporre la ricetta con quegli ingredienti (se quelli sono gli ingredienti tipici della ricetta doc) e riscriverla però a modo loro invece di scopiazzare…Oppure sarebbe bastato chiederti il permesso di pubblicare la tua ricetta magari indicando la fonte…Quanot al titolo copiato pari pari penso che magari potresti rivolgerti a un avvocato (se magari conosci qualcuno che può aiutarti senza dover spendere un botto, anche se a volte epr principio vale la pena spendere qualcosina per fermare un certo tipo di atteggiamento e far sì che non si ripeta più) e sentie se puoi fare qualcosa…
Mi dispiace…
Grazie Martina! Sono stata felice di aver avuto tutte queste dimostrazioni di solidarietà…vuol dire anche che tutte noi prendiamo molto sul serio il nostro spazio in rete! Poi, io dico, se è piaciuta la ricetta dell'impasto, almeno cambiare il ripieno?? SantoCielo che poca fantasia hanno!!
Il problema è uno solo Ale: non esiste copyright sulle ricette. Ma soprattutto non esiste l'onestà intellettuale nel dire di essere delle capre e dunque di aver scopiazzato.
E aggiungo che Sale e Pepe, rivista tanto amata dalle foodblogger, non è la prima volta che fa cose di questo tipo… e secondo me ci sono tutti gli estremi di una bella diffida/denuncia legale soprattutto per il titolo…
Grazie del tuo commento, Veru! 🙂
Davvero Sale e Pepe è molto amata dalle foodblogger?? La paginetta striminzita che dedica loro è veramente ridicola…questo mese c'erano le meringhe, con foto microscopiche che davvero non rendono giustizia a ciò che si trova in rete.. Credo che sia più che evidente che questa rivista si proponga per tutt'altro target!!
Ne abbiamo già parlato, ma scrivo anche qui che sono sconcertata. Anche perché questa qui ha preso soldi per fare una ricerca, ricerca che, di fatto, non ha fatto, ma si è solo limitata a fare un copia/incolla.
Mi spiace davvero, che amarezza!
Grazie Monica, ripeto, quel che più mi ha fatto incavolare è la sufficienza con cui mi ha risposto la redattrice e il fatto che la direttrice del giornale non abbia risposto affatto…anche questo dimostra che Sale E Pepe si propone per un target che non contempla le foodblogger!!
No, non c'è molto da aggiungere. Pessima figura e il tuo post mostra perfettamente che hai ragione con tanto di raffronti. Mi mancano anche le parole, ci rifletto dal pomeriggio, ma questa è una di quelle classiche situazioni in cui c'è poco altro da aggiungere.
Grazie Vera di essere passata a lasciare un commento! Non c'è molto da dire, in effetti…c'è solo da constatare… 😉
Io penso che non si possa parlare di un vero copyright per le ricette, la cucina è fatta di idee, tecniche e abbinamenti che per fortuna se ne vanno per il mondo non appena fai assaggiare quello che hai preparato a qualcun altro. Il problema quindi non è la ricetta in sé (che come dici bene tu è un piatto tradizionale, non inventato da te), ma il fatto che questa redattrice abbia copiato senza ritegno tutto quello che c’è intorno alla ricetta. Tutto il tuo lavoro di ricerca, introduzione, accompagnamento del tuo piatto sono finiti su un giornale senza il tuo permesso (e senza essere citata). La risposta che la signora ti ha dato indica la sua coda di paglia: un aggregatore di blog non è una fonte. Punto.
Sai cosa penso? Che indignarsi non basta. Io scriverò a questa “bella” rivista una mail molto semplice:
Gent. Direttrice di Sale e Pepe,
non pensavo che una rivista del vostro livello presentasse come articoli originali lavori copiati sul web da blog di cucina (di persone non professioniste, che cucinano e scrivono per passione). Spero che questa pratica non diventi un’abitudine, e soprattutto mi farebbe piacere che in futuro vi ricordaste di indicare con cura le fonti dei vostri interventi.
Cordiali saluti
Sono convinta che stare zitti non sia una buona cosa, senza strillare, si può provare a fare sentire la propria voce, e fare presente che siamo in tanti a trovare poco oneste certe pratiche.
Foodblogger indignati unitevi!!!!
Betulla, hai pienamente ragione! Però per dare davvero fastidio bisognerebbe essere davvero tanti e il mio blog non ha i numeri per riuscirci…forse anche per quello hanno scelto di prendere la mia ricetta, invece di quella di Mon Petit Bistrot, ad esempio, che era stra-bella, ma più "pericolosa" da prelevare… 😉
che dire?
posso fare l'indignata speciale?
…ma no! direi che puoi saggiamente fregartene, essere STRA orgogliosa di te.
Penso che alla redazione di Sale e Pepe faranno attenzione la prossima volta a non citare il tuo nome!
un abbraccio
laura
Alessandra hai tutta la mia comprensione. Anch'io sono spesso preda di riproduzione abusive, ma non ho mai approfondito se la riproduzione avviene anche con il testo delle ricette, lì è veramente difficile, anche determinare la sola originalità, insomma una giungla. Con le mie foto ebbene sì, hanno fatto pure le testate dei siti, ci sono 'realtà' che con i nostri contenuti si fanno pure i quotidiani on line, vedi giusto l'altro giorno che ho scoperto una mia foto tagliata e ritoccata incollata per benino su un articolo di un quotidiano di enogastronomia, vuoi sapere com'è andata? Visto che ho condiviso l'abusiva riproduzione senza alcuna mia autorizzazione sulla mia pg fb, il quotidiano ha ben pensato di mandare la pratica ai legali, in sostanza io vengo derubata e loro avanzano pretese, quando invece avrebbero dovuto scusarsi per l'accaduto. Quando trovate qualche vostra riproduzione in rete, fate subito lo screenshot della pagina, è vero i contenuti sul web si possono cancellare, ma salvando la pubblicazione, potete dimostrare in qualsiasi momento l'abuso. Ovviamente Alessandra non è il tuo caso che ti sei ritrovata con una tua ricetta su carta stampata. Mi dispiace moltissimo.