ai fornelli, ricette tradizionali

Lo strudel di mele e pere e due contest!!!

 
Cosa fate se si avvicina Natale e siete invitati a cena da amici o parenti? E’ bello portare un dolce, ma in prossimità delle feste se ne mangiano a palate… e allora perché non scegliere un dolce che sia gustoso ma non troppo dolce e non troppo grasso??
 

 

Io faccio lo strudel!!!
Poi, se per l’occasione c’è pure un contest che prevede di copiare una ricetta io prelevo quella di Nastro di Raso e la faccio mia!!! E partecipo pure al suo contest che prevede di riprodurre una sua ricetta!!! 😀

Lo strudel è un dolce tipico del Trentino Alto Adige ma ha origini molto antiche e che viaggiano molto lontano anche nello spazio. L’antenato dello strudel infatti lo troviamo in Turchia: si tratta della baklava, un dolce di sfoglia sottilissima ripieno di frutta secca, miele e spezie, che ancora si mangia da quelle parti. 
Solimano il Magnifico

Il sultano Solimano, questo signore che vedete qui accanto con un buffo copricapo, lo portò con sé ai tempi della dominazione turca in Ungheria nel XVII secolo.
Da lì la baklava viaggia ancora verso ovest, quando l’Austria, nel 1699 conquistò l’Ungheria, e lo portò a Vienna dove diventò ben presto uno dei dolci più apprezzati. Intanto il dolce muta e si riempie di mele, mentre assume il nome di strudel che in tedesco significa vortice, per la forma arrotolata della pasta. Dall’Austria al Trentino il passo è breve e qui diventa dolce tipico del territorio per le numerosissime coltivazioni di mele presenti.
Lo strudel più classico si fa con le mele, l’uva passa, i pinoli e le spezie…io ho apportato solo qualche modifica al ripieno di Paola, riproducendo invece pari pari la ricetta della sfoglia.

La ricetta: Strudel di mele, pere e noci con riduzione al Porto

Per la pasta strudel(copio fedelmente da Paola):
250 gr di farina 00
1 uovo
2 cucchiai di olio
1/2 bicchiere circa di acqua calda
un pizzico di sale

Ho messo la farina a fontana in una ciotola larga, ho aggiunto l’uovo sbattuto velocemente con un pizzico di sale, poi l’olio e infine l’acqua, quanta ne basta per fare un impasto morbido ma non appiccicoso. Ho impastato sulla spianatoia per pochi minuti e poi messo a riposare per mezz’ora. Intanto ho preparato il ripieno.

Per il ripieno (qui ci sono delle modifiche alla ricetta di Paola):
2 mele grandi (1 golden e 1 fuji che cuocendo hanno consistenze diverse)
1 pera grande
i gherigli di 9 noci
1 noce di burro
cannella
un pugno abbondante di uva passa (sciacquata sotto l’acqua e poi messa in ammollo in un bicchiere di Porto per almeno mezz’ora)
zucchero di canna
marmellata di albicocche

Ho sbucciato le mele e la pera e ho tagliato i frutti a dadini. In una padella larga ho messo la noce di burro. Quando era sciolta ho versato la frutta a dadini con un cucchiaio colmo di zucchero di canna. Ho mescolato per 5 minuti al massimo, poi ho spento il fuoco e aggiunto l’uva passa scolata, la cannella  e le noci spezzettate grossolanamente.

Ho steso metà della pasta, sottile sottile sottile, – talmente sottile che sia possibile leggere una lettera d’amore attraverso – sulla carta da forno spolverata di farina. Ho messo metà del ripieno preparato in precedenza su metà della sfoglia, lasciando liberi i bordi esterni per un cm e mezzo ho spolverato di zucchero di canna abbondante e poi ho cominciato ad arrotolare la pasta sul ripieno, aiutandomi con la carta da forno.

 
Poi ho ripetuto l’operazione con l’altra metà dell’impasto.
Ho adagiato i due rotoli, sollevandoli con l’aiuto della carta da forno sulla teglia, li ho spolverati di zucchero semolato sulla superficie ed ho infornato per mezz’ora a 180°, irrorandoli del sughetto che la frutta lascia andare sulla teglia.

Per la riduzione al Porto ho recuperato il liquido dove avevo ammollato le uvette, ho aggiunto qualche cucchiaio d’acqua e qualche cucchiaio di zucchero e poi ho messo sul fuoco fino a far rapprendere (raffreddandosi si raddensa).

Per servire ho deposto una fetta sul piattino e ho accompagnato con una pallina di gelato al fiordilatte e ad un cucchiaio di riduzione di Porto.

 

Con questa ricetta, come detto sopra partecipo al contest “Licenza di Copia” di Paola del blog Nastro di Raso.

 
Come detto sopra, ho copiato la sua ricetta della pasta strudel modificando il ripieno e presentando il tutto con la riduzione al Porto (trasportata in un barattolo di vetro).
Le foto sono modeste, perché le ho fatte a casa di amici, prima di servire lo strudel, intiepidito in forno.

Con questa ricetta partecipo anche al contest “Ricetta Sopraffina” di Veru, La Cuochina Sopraffina.
La ricetta classica è lo strudel, l’ingrediente che fa scoppiettare la ricetta è il Porto, che sinceramente con il Trentino non c’entra nulla, ma che rende questa ricetta alla fine veramente particolare!!
Avrei voluto preparare una ricetta tutta per te, Veru, ma non ce l’ho fatta!!!! 😛

 

E già che siamo tutte qui, io, Paola e Veru, e manca solo Serena, vi ricordo che potete scaricare il nostro calendario del 2012 con le nostre ricette!!! 😀

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