Friends of Glass e confettura di mele allo zenzero
Questa confettura si abbina bene ai formaggi, ma è anche ottima da sola.
Questa confettura si abbina bene ai formaggi, ma è anche ottima da sola.
A Napule regnava Ferdinando
Ca passava e’ jurnate zompettiando;
Mentr’ invece a’ mugliera, ‘Onna Teresa,
Steva sempe arraggiata. A’ faccia appesa
O’ musso luongo, nun redeva maje,
Comm’avess passate tanta guaje.
Nù bellu juorno Amelia, a’ cammeriera
Le dicette: “Maestà, chest’è a’ Pastiera.
Piace e’ femmene, all’uommene e e’creature:
Uova, ricotta, grano, e acqua re ciure,
‘Mpastata insieme o’ zucchero e a’ farina
A può purtà nnanz o’Rre: e pur’ a Rigina”.
Maria Teresa facett a’ faccia brutta:
Mastecanno, riceva: “E’ o’Paraviso!”
E le scappava pure o’ pizz’a riso.
Allora o’ Rre dicette: “E che marina!
Pe fa ridere a tte, ce vò a Pastiera?
Moglie mia, vien’accà, damme n’abbraccio!
Chistu dolce te piace? E mò c’o saccio
Ordino al cuoco che, a partir d’adesso,
Stà Pastiera la faccia un pò più spesso.
Nun solo a Pasca, che altrimenti è un danno;
pe te fà ridere adda passà n’at’ anno!”
Ho pensato alle serate davanti a un bel film, sul divano, con il mio Amore, mentre sgranocchiamo qualche quadretto di cioccolato; ho pensato al peperoncino che molto spesso dà un tocco di calore in più alle nostre cene… e ho preparato queste tortine, semplici e insieme speciali; vanno bene per il dopocena o per la colazione e, a seconda di come le si vuole completare, possono essere leggerissime o più strutturate.
Negli ingredienti c’è la panna, che può anche essere sostituita con yogurt intero, e l’olio di mais al posto del burro.
Per renderle più leggere ho usato la farina di grano saraceno, un cereale che è naturalmente senza glutine; così sono adatte a tutti, ma proprio a tutti!
La farina di grano saraceno, naturalmente senza glutine, rende gli impasti particolarmente leggeri, evanescenti e friabili. Per questa ragione queste tortine sono delicate e a rischio rottura, ma anche straordinariamente piacevoli all’assaggio.
Il peperoncino non si percepisce immediatamente, non è pungente, ma scalda la bocca dopo qualche istante.
Le tortine sono adatte ad essere ricoperte di zucchero a velo o da uno strato di glassa oppure da un frosting più corposo. O ad essere decorati da qualcosa di dolce, ad esempio un pupazzetto di marshmallow fondant, visto che Pasqua è alle porte, io ci ho messo un coniglietto.
La ricetta: Tortine al cioccolato e peperoncino con farina di grano saraceno
100 g di cioccolato fondente (70% cacao)
2 cucchiai di latte
40 ml olio di mais
75 ml di panna
1 uovo grande
125 g di farina di grano saraceno
110 g di zucchero
1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
1 cucchiaio colmo di cacao in polvere
½ cucchiaino di peperoncino in polvere o macinato finissimo
Ridurre in scaglie il cioccolato fondente e farlo sciogliere a bagnomaria con il latte.
Farlo intiepidire, poi mescolarlo in una terrina con l’olio di semi, la panna e l’uovo.
In un’altra terrina miscelare la farina di grano saraceno con lo zucchero, il lievito, il cacao in polvere e il peperoncino in polvere.
Mescolare insieme, rapidamente, i due impasti, fino ad ottenere un impasto omogeneo, ma senza mescolare troppo a lungo. Dividerlo in sei pirottini da muffin e infornare in forno già caldo a 170° per 20-25 minuti.
Si possono spolverare semplicemente di zucchero a velo o pennellare con una glassa fatta con due cucchiai d’acqua e 75 g di zucchero a velo, o ricoprire con un frosting a base di formaggio cremoso e zucchero.
La ricetta: Uova ripiene a forma di pulcino
6 uova
2 filetti di acciuga
100 g di tonno sott’olio
50 g di robiola
5/6 capperi
Ho rassodato le uova con 8 minuti di cottura, dopo che avevano raggiunto il bollore.
Quando erano tiepide le ho sbucciate e ho tagliato la calottina superiore, guardando in controluce dove fosse il tuorlo, in moda da facilitarne l’estrazione.
Ho messo da parte le uova svuotate del tuorlo e le calottine.
Ho frullato nel mixer i tuorli sodi sbriciolati, il tonno schiacciato con la forchetta, i capperi, le acciughe e la robiola, formando una crema densa e non troppo fine, qualche pezzettino di tonno si deve sentire. Se serve per emulsionare aggiungere un filo d’olio.
Con la crema ho riempito i bianchi precedentemente svuotati, mettendo in cima le calottine, e li ho adagiati tutti su foglie di verdura lessata. Avanzerà un po’ di ripieno, che è ottimo anche nelle foglie di indivia belga.
Con pezzettini di carota e di olive nere ho fatto becchi e occhi dei pulcini.
Grazie a tutti! 😀
Se i porri vi piacciono provate questi ravioli perchè sono stra-buoni!!! 😀
Offrire il tè indica riverenza anche in altri casi: chi reca offesa ad un anziano non ha altro modo di chiedere scusa se non offrire del tè in ginocchio; se l’anziano accetta le scuse, il tè viene bevuto insieme. Così accade per allievo e maestro in molte arti e discipline: bere il tè insieme significa accettare il nuovo discepolo.
Anche gli antenati vengono omaggiati con il dono del tè. Sul piccolo altare casalingo esso viene deposto assieme a frutta e incenso in onore dei cari defunti e degli dei.
Questa settimana ho scelto di degustare un tè nero Golden Yunnana di Coccole. Proviene dallo Yunnan, la regione cinese al confine con il Vietnam e il Laos e la Birmania. In questa regione montuosa si è cominciato a coltivare tè solo dal 1939, ma in breve tempo si è affinata la produzione e da qui oggi proviene il miglior tè della Cina.
E’ questo il tè che i cinesi accompagnano più spesso anche alle pietanze salate. In particolare è adattissimo con il pollo alle mandorle.
Io ho pensato di accompagnarlo agli amaretti morbidi, preparati con l’aggiunta di scorza di limone. La delicatezza di questo tè si sposa perfettamente con il sapore delle mandorle e il retrogusto leggero della buccia di limone. La nota tostata non è per nulla invasiva anzi si accorda perfettamente con l’evanescente retrogusto amarognolo dei biscotti.
La ricetta: Amaretti morbidi al limone
Per circa 24 amaretti:
110 g di mandorle spellate
Ho tritato nel mixer le mandorle, con la pelle e senza, con un paio di cucchiai di zucchero, ad intermittenza, senza far scaldare le lame.
Ho mescolato la farina di mandorle con lo zucchero restante e la buccia grattugiata del limone.
Ho montato l’albume a lungo, circa 7-8 minuti, aggiungendo poi gradualmente la farina, mescolando dall’alto in basso.
Ho coperto la scodella con pellicola e ho messo a riposare in frigo per una notte.
Il giorno seguente ho fatto delle palline e lo ho deposte distanziate sulla carta da forno. Gli amaretti in cottura raddoppiano di diametro.
Ho infornato a 160° per 15 minuti. Gli amaretti devono restare chiari per essere della giusta morbidezza, altrimenti raffreddandosi diventano croccanti.