Un piccolo dolce-poco-dolce per una serata estiva
1 cucchiaio d’acqua
Il procedimento è davvero semplice:
Si prende una bella melanzana fresca e liscia, si lava e si sbuccia e si taglia a fette sottili; ogni fetta viene poi tagliata a striscioline di mezzo cm.
La melanzana così affettata viene messa in un colapasta e cosparsa di sale, affinché perda tutta l’acqua e l’amaro.
Dopo circa due ore, le fettine di melanzana vanno strizzate, messe in un recipiente con l’aceto bianco, e lasciate macerare lì per altre due ore, rigirandole di tanto in tanto, in modo che si “cuociano” uniformemente.
Infine si condiscono con olio extravergine, menta e spicchietti d’aglio.
Io, per farle insaporire più in fretta, ho fatto scaldare leggermente l’olio in un padellino con l’aglio, le foglie di menta e un pezzetto di peperoncino. Scaldandosi, ma attenzione perchè non deve diventare bollente, l’olio si insaporisce più rapidamente dei vari aromi e trasmette alle melanzane il sapore più in fretta.
Infine ho messo la ciotola in frigo a raffreddare.
Si possono preparare la sera prima e si conservano in frigo per 3/4 giorni.
Le galettes altro non sono che delle crêpes in versione salata, tipiche della zona della Bretagna.
Conosciute come specialità della tradizione culinaria francese, in realtà la storia le vuole come originarie dell’Italia.
I pellegrini, una volta tornati in Francia diffusero queste frittatine increspate con il nome di crêpes, dal latino crispus.
Per tutto il Medioevo furono sempre preparate con farina di vari cereali o di grano saraceno (e non farina bianca di frumento) e con acqua o vino al posto del latte, che venne introdotto solo successivamente.
Per le galettes, (con il mio padellone da crêpes da 28 cm di diametro, ne vengono 4; se si servono come antipasto, è meglio prepararle con un padellino piccolo, ottenendone il doppio):
Cuocere tutte le galettes prima di farcirle, è più comodo!
una quindicina di gamberetti, sbollentati e sgusciati
40 g di vongole già lessate e sgocciolate
Ho messo in un pentolino il latte; mentre scaldava l’ho aggiunto a cucchiaiate alla farina, fino a formare una pastella. Ho aggiustato di sale e pepe la pastella e l’ho rimessa sul fuoco per addensarsi. Dopo pochi minuti la besciamella è pronta. A piacere si può insaporire ulteriormente con formaggio grattugiato e noce moscata, io l’ho preferita neutra dovendo aggiungerla al pesce.
Intanto ho fatto rosolare uno spicchio d’aglio in padella con due cucchiai di olio, poi ho aggiunto le vongole e i gamberetti, già sbollentati e sgusciati. Ho fatto rosolare per pochi minuti, aggiungendo anche un goccino di vino bianco.
Infine ho aggiustato di sale e poi aggiunto alla besciamella già preparata.
Ho usato questo ripieno per farcire le galettes, completandole con fettine di melanzana fritte ben scolate.
Ho arrotolato e messo in forno a 170° per 10 minuti, basta solo che si riscadino uniformemente.
Le ho poi disposte nel piatto, tagliate a metà, e completate con alcune fettine di melanzana che erano avanzate dal ripieno.
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Natura morta con zucchina e noci |
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Natura morta con le noci |
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Vecchio mendicante |
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Ragazzo con la cesta |
I soggetti guardano dritto negli occhi l’osservatore, come a volergli raccontare una storia, senza indorare in alcun modo una certa crudezza documentaria.
Si veda Il ragazzo con cesta, colto in un attimo di riposo durante il suo lavoro. Questi sono occhi che parlano, che esprimono una quantità di messaggi a saperli ascoltare.
O Il ragazzo con cesto di pesci, dall’aria furba, che sembra voler invitare l’osservatore ad acquistare gli scintillanti crostacei.
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Ragazzo con cesto di pesci |
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I due pitocchi |
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Donne al lavoro |
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La piccola mendicante e la filatrice |
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Ecco lo sformatino nel piatto, in compagnia di un altro pezzo di stracchino |
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Ed eccolo che mostra il suo cuore di noci |