“Piramidi e Pentole” ad ExillesFest e i Dolcetti del Faraone
ovvero di quello che è arrivato fino a noi della cultura gastronomica
egizia.
l’analisi dei geroglifici che parlano di alimentazione. Come accade per i reperti archeologici, in archeoricette ogni singolo alimento è interpretato come strato archeologico che deve essere contestualizzato cronologicamente e geograficamente per portare ad affascinanti interpretazioni. In alcuni casi ci sono ricette tramandate dalle fonti, in altri casi sono ricostruzioni accettabili e verosimili di quella che poteva essere l’alimentazione dell’epoca.
In questo volumetto si parte dalla parola e dal fatto che nelle decorazioni tombali egizie la rappresentazione del cibo e degli atti che ne descrivevano la preparazione aveva così tanta rilevanza: il cibo, non soltanto bisogno primario nella vita terrena, ma anche una necessità da soddisfare nell’aldilà, tanto che suppellettili per cucinare e formule per ottenere magicamente il cibo erano conservate nelle sepolture.
Io cucinerò e racconterò una rielaborazione delle “golosità di Ramses”, mentre Irene del blog Stuzzichevole, proporrà i “Dolcetti al cipero”, entrambe tra le ricette presenti all’interno del libro.
per decorare
miele q.b
2 cucchiai di semini di papavero
Mescolare la farina con il formaggio fresco e la pappetta di lievito e miele e formare un impasto omogeneo e ben lavorato.
Far lievitare per un’ora circa.
Riprendere l’impasto, tagliarlo a pezzi e per ogni pezzo ricavare dei rotolini lunghi e sottili, di circa 1/2 o 1 cm di diametro. Arrotolare il rotolino su se stesso come per formare una spirale e quando la spirale ha raggiunto un diametro di circa 2 cm, tagliarla con il coltello e metterla su una teglia infarinata. Proseguire fino ad esaurire l’impasto.
Infornare a 180° C per 15 minuti circa. Sformare, deporre su un piatto ed irrorare con miele e semini di papavero.
Qui sotto la prima versione dei dolcetti, senza lievito; mantengono molto meglio la forma, ma sono troppo compatti e sebbene dolci molto lontani dal gusto odierno, volevo presentare all’ExillesFest un assaggio che fosse anche gradevole ai nostri palati.