Pancakes alti e soffici Sono senza burro, ma di una golosità irresistibile
Per questo Pancake Day 2020 mi sono finalmente decisa a mettere sul blog la ricetta di pancakes alti e soffici, ma alti per davvero!
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Per questo Pancake Day 2020 mi sono finalmente decisa a mettere sul blog la ricetta di pancakes alti e soffici, ma alti per davvero!
La schiacciata fiorentina è il dolce tipico del Carnevale di Firenze, ma a sorpresa non è un dolce fritto. Si tratta di una torta dal gusto delicatissimo di arancia e spezie, ricoperta da uno strato abbondante di zucchero a velo e con il caratteristico giglio fiorentino spolverato con il cacao.
Quali sono i dolci di Carnevale più amati? Credo che dipenda dai gusti e dai ricordi d’infanzia. Le chiacchiere o bugie hanno un nome diverso per ogni regione d’Italia; le frittelle si trovano ovunque con poche ma significative differenze; i dolci non fritti sono di meno, ma saldamente tradizionali. Qual è il vostro preferito? Read more
Come nascono i bomboloni di zucca? Le graffe con le patate nell’impasto sono un grande classico e quindi mi sono chiesta… E se ci mettessimo la zucca? Read more
Gli strauben sono semplicissime frittelle diffuse in Tirolo e Baviera e con altri nomi, ma ingredienti uguali, anche in Trentino e valli ladine: la loro particolarità è quella di avere una curiosa forma a spirale. Read more
Il migliaccio è un dolce tipico del periodo carnevalesco, tradizionale in Campania e conosciuto anche con il nome di sfogliata, poiché la sua composizione assomiglia moltissimo al ripieno delle tradizionali sfogliatelle napoletane. Contiene infatti ricotta e semolino, profumati delicatamente agli agrumi o di aroma millefiori. Read more
Nel programmare le ricette da pubblicare per Carnevale, la prima alla quale ho pensato è stata quella dei krapfen. Non li avevo ancora in archivio e li adoro, oltre ad aver letto tante curiosità interessanti legate alla loro storia.
Il quadro con cui si apre questo post è La venditrice di fritole di Pietro Longhi, dove una popolana veneziana, vestita di abiti dimessi, vende le frittelle carnevalesche a un signore ben vestito e dall’espressione decisamente poco simpatica, che sventola un grande fazzoletto con il quale, probabilmente, si proteggeva dai terribili miasmi che provenivano dai canali di una Venezia settecentesca.