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Canederli: la tradizione sbarca sulla tavola del Natale Gli gnocchi di pane tipici dei paesi di lingua tedesca

Vi presento i canederli, creature mitologiche metà gnocco e metà polpetta, che al primo assaggio vi conquisteranno in modo definitivo.

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Lussekatter, i panini dorati di Santa Lucia I soffici panini nordici da preparare per il 13 dicembre

 Oggi pubblico una ricetta  di panini talmente buoni che non posso non dare anche a voi la possibilità di farli subito!!
Sono i panini che vengono preparati proprio oggi in Svezia, per essere gustati dopodomani, 13 dicembre, nella festività di Santa Lucia che, nel paese nordico, è il giorno che dà ufficialmente inizio ai preparativi per il Natale.

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Lussekatter, i panini dorati di Santa Lucia I soffici panini nordici da preparare per il 13 dicembre" class="facebook-share"> Lussekatter, i panini dorati di Santa Lucia I soffici panini nordici da preparare per il 13 dicembre" class="twitter-share"> Lussekatter, i panini dorati di Santa Lucia I soffici panini nordici da preparare per il 13 dicembre" class="googleplus-share"> Lussekatter, i panini dorati di Santa Lucia I soffici panini nordici da preparare per il 13 dicembre" data-image="https://www.ricettedicultura.com/wp-content/uploads/2013/12/lussekatter_1.jpg" class="pinterest-share">
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Zabaione di mela al cardamomo, una crema per Pepino

Con
questa ricetta ha inizio la mia effettiva collaborazione con Pepino. Ho
assaggiato il loro panettone ripieno già alla conferenza stampa prima di Natale, e poi ho avuto modo di assaggiarlo ancora. Il contrasto tra
la morbidezza del panettone di pasticceria e il cuore freddo di
semifreddo è perfettamente azzeccato, quello al gianduja è più intenso,
quello alla crema è più delicato, ma sempre profumatissimo.

Io
ho pensato di accompagnarlo con una crema calda che creasse un
contrasto in più. Pochi aromi, il moscato per lo zabaione e il cardamomo
per profumare e rinfrescare la mela cotta.
Perfetto per San Biagio, appena passato il 2 febbraio, quando è tradizione (in quel di Milano e dintorni) mangiare l’ultimo panettone della stagione…ma io direi perfetto sempre!! 😀

La ricetta: Zabaione di mela al cardamomo per il panettoncino Pepino, ripieno di semifreddo alla crema

(per 4 porzioni)
2 mele renetta (o mele di tipo asciutto)
2 tuorli
45 g zucchero + 1 cucchiaio
65 ml di vino moscato
i semini di 2 bacche di cardamomo
2 panettoncini ripieni di semifreddo alla crema (a seconda delle fettine che si vogliono fare)

Sbucciare e tagliare le mele a pezzi grossi e metterle a cuocere in un pentolino con mezzo bicchiere di vino e un poco d’acqua, un cucchiaio di zucchero e i semini schiacciati di cardamomo.
Quando sono cotte e morbide frullarle con il minipimer e tenerle da parte.

In un recipiente a bagnomaria mettere 2 tuorli, lo zucchero, mescolarli assieme e poi aggiungere il vino tutto assieme. Montare con la frusta sempre a bagnomaria finché lo zabaione non prende una consistenza corposa. A quel punto spegnere il fuoco e mescolare lo zabaione con la purea di mela.

Dividere in 4 coppette e servire lo zabaione tiepido, accompagnando con le fette di panettoncino.

Per un dessert più corposo, deporre sul fondo delle coppette qualche pizzico di panettone, che si gusterà con le ultime cucchiaiate imbevuto di zabaione.

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Galette des Rois per l’Epifania Il dolce parigino dell'Epifania per eccellenza

Oggi non poteva mancare un dolce, per di più dal momento che l’Epifania è l’unica occasione dell’anno in cui questa prelibatezza si dovrebbe gustare: la galette des Rois parisienne.

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# 16 – Calendario dell’Avvento – Panettoncini di Natale

Fioccano i panettoni sulle pagine dei blog e su Facebook e su Twitter! C’è chi lo fa con la pasta madre, come questo di Loredana, che è l’attuale mio mito-panettonico…oppure con il lievito normale, come questo, che però non garantisce una sofficità a lunga durata…
Io non l’ho fatto quest’anno, ancora in dubbio se riproporre la Gubana che tanto ci era piaciuta, in versione classica o tropicale, però non ho saputo resistere al richiamo dei panettoncini di pan brioche di Claudia di Mon Petit Bistrot. Sono facili e relativamente veloci e se trovate i pirottini da panettone da 100g in cui farli cuocere il risultato è certamente di impatto visivo ed adattissimo per piccoli doni!!
 
Ho seguito la sua ricetta, che riporto per comodità, vi dò solo alcuni consigli:
– far riposare l’uva passa nel liquore, rum o grappa, fa sì che diventi molto più aromatica;
– io ho usato il mandarino, al posto della buccia d’arancia, ma anche un mix arancia-limone è adatto a questo tipo di impasto;
– prima di cominciare con l’impasto, pesate tutti gli ingredienti, sarà molto più veloce procedere;
– io ho una piccola impastatrice, che fa comunque il suo, per impasti di questo genere è decisamente faticoso procedere a mano…eppure l’anno scorso per la Gubana ho lavorato a mano e ce l’ho fatta ugualmente, con tanto olio di gomito!!

 

 

 

La ricetta: Panettoncini di Natale
 
Per la biga:
100 g di manitoba
50 g di acqua
1,5 g di lievito birra fresco
 
Ho unito gli ingredienti, formando un impasto sodo e ho lasciato crescere a temperatura ambiente (18°) per 12 ore.
 
Per il secondo impasto: 
380 g di farina manitoba
125 g di latte
65 g di acqua
150 g di zucchero
100 g di burro morbido
1 uovo intero
1 torlo
8 g di lievito di birra fresco
5 g di sale
1 cucchiaio di grappa
la buccia di un mandarino
1 semini di una bacca di vaniglia
 
200 g di uvetta
1 albume
zucchero e farina di mandorle
 
La sera prima ho preparato la biga, che deve restare a 18° per 12 ore circa.
Il mattino dopo ho messo in ammollo l’uva passa in acqua tiepida, poi l’ho strizzata ed ho aggiunto qualche cucchiaio di grappa di moscato.
 
Nella ciotola dell’impastatrice ho messo la biga a pezzetti con l’acqua e il latte leggermente intiepiditi. Ho fatto ammorbidire la biga nei liquidi, aggiungendoli a filo.
Ho aggiunto il lievito di birra sbriciolato e qualche cucchiaio di farina.
Ho unito il primo tuorlo, 30 g di zucchero e qualche cucchiaio di farina, finchè l’impasto non si è nuovamente formato.
Ho unito il secondo tuorlo, 40 g di zucchero e qualche cucchiaio di farina.
Ho unito l’albume (1), 50 g di zucchero, il sale e la farina restante, tenendone 1 cucchiaio da parte.
Ho impastato fino a far incordare.
Ho aggiunto il burro in tre parti, facendo assorbire ogni volta.
Ho unito il rum, la buccia grattugiata del mandarino, i semini di vaniglia e l’ultimo cucchiaio di farina.
Ho fatto incordare di nuovo.
Ho aggiunto l’uva passa ben strizzata, facendola ben distribuire nell’impasto.
 
Ho coperto l’impasto con pellicola unta e l’ho fatto crescere per 1 ora in  luogo riparato.
L’ho rovesciato sul tavolo infarinato e lasciato adagiare per 5 minuti. Poi ho cominciato a suddividerlo in palline del peso di 100 g ciascuna. Per ogni pallina ho fatto un giro di pieghe circolari e poi ho arrotondato la pallina, con il gesto della pirlatura.
Ho deposto ogni pallina nel suo pirottino e ho messo a lievitare al caldo, fino a che l’impasto non sporgeva di 2 cm dal bordo del pirottino.
Ho spennellato con albume, zucchero e farina di mandorle e poi infornato a 200° per 5 minuti, poi abbassato a 180° per altri 25 minuti.
Claudia li fa cuocere molto più a lungo, ma il mio forno è piccino-piccino e quindi scalda molto di più!!
 
 
 

 

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# 15 – Calendario dell’Avvento – Speculoos

Gli Speculoos sono biscotti tipici natalizi, ancora una volta del Nord Europa, e suggellano direi in modo definitivo il mio amore per le terre del nord. 

Il loro nome, Speculoos/Speculaas, ha un’assonanza con le spezie con cui sono aromatizzati: un tripudio, di cannella, zenzero e chiodi di garofano, ma anche noce moscata e cardamomo. In realtà però il significato del nome è un altro, deriva dal latino speculum, specchio, poiché i biscotti originali a forma di animali, venivano ricavati con degli stampi di legno incisi per l’appunto specularmente.
Un tempo erano i biscotti del 6 dicembre, preparati in terra fiamminga per festeggiare San Nicola, che lassù al nord viene assimilato a Babbo Natale e porta i doni ai bambini. Oggi vengono naturalmente prodotti tutto l’anno.
Certo che preparali in questa stagione, con il gelo fuori e le finestre ben chiuse, quando la casa si riempie magicamente dell’aroma di terre lontane è tutt’altra faccenda.
Perfetti da confezionare e regalare perché si mantengono a lungo croccanti, sono perfetti da accompagnare ad un tè aromatizzato, magari con erbe e spezie, per far durare di più in bocca questo divino sapore.
La ricetta che ho utilizzato è quella di Sigrid del Cavoletto, con leggere variazioni. Io ho aggiunto un velo di deliziosa glassa alle spezie.
La ricetta: Speculoos
150 g di farina 
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito
100 g di burro
1/2 uovo sbattuto
125 g di zucchero di canna
1 cucchiaino raso di cannella in polvere
1 punta di cucchiaino di chiodi di garofano macinati
1 pizzico di zenzero
1 pizzico di cardamomo
1 spolverata di pepe bianco
1 grattata di noce moscata
5 cucchiai di zucchero a velo
spezie (cannella, garofano e zenzero)
acqua q.b.
Ho mescolato insieme la farina con lo zucchero, il lievito e le spezie.
Ho fatto sciogliere il burro e quando era tiepido l’ho mescolato alla farina, aggiungendo poi il mezzo uovo, sbattuto con un pizzico di sale.
Ho formato un impasto morbido e l’ho fatto riposare in frigo per 1 ora.
Ho steso una sfoglia alta 3 mm e vi ho ricavato i miei biscotti: i miei erano semplicemente tondi di 4 cm di diametro.
Ho fatto cuocere in forno caldo a 180° per 10 minuti.
Quando erano freddi li ho spennellati con una glassa ottenuta con zucchero a velo, le spezie e tanti cucchiaini d’acqua per ottenere un composto spalmabile ma denso.
Lasciar asciugare e confezionare a piacere: la maggior parte dei biscotti dovrebbero finire nel pacchetto, più che in pancia!!!

E ne approfitto per suggerirvi che i grossi vasi di vetro a chiusura ermetica sono un’idea alternativa alla biscottiera in ceramica o in latta!!

Con questo post vi segnalo che partecipo ad Anarchy Giveaway de La Banda dei Broccoli.

ai fornelli

# 14 – Calendario dell’Avvento – Cavolo rosso alla Barbera

Siamo al 14 e tenere il passo con il calendario dell’Avvento diventa impegnativo, non perchè mi manchino le idee, ma piuttosto perché o mi ritrovo dopo le feste con il diabete, o comincio a lanciare dalla finestra tutte le dolcezze preparate e ancora in arrivo. 
Occorre dunque fare una pausa, pensando a cosa porteremo in tavola il 24 e il 25. Questo contorno è uno di quei piatti jolly, che van bene sempre. Perfetto per il periodo invernale, ha un’aria così semplice e confortante; presentato accanto ad un piatto di carne diventa un contorno sano, ma anche incredibilmente bello con il suo rosso vivo. Io lo trovo festoso e quindi cercherò di farlo entrare in uno dei miei menù delle feste.
La versione che ho scoperto l’anno scorso è della Cuochina Sopraffina; io lo faccio con l’uvetta, lei ci mette anche le mele e utilizza il vino Porto…quando si dice che il cavolo rosso si mette l’abito da sera!! 😉

La Ricetta: Cavolo Rosso alla Barbera con Uva Passa
1 cavolo rosso
4 cucchiai d’olio evo
1 spicchio d’aglio
1 porro
2 bicchieri di Barbera
3/4 cucchiai di zucchero di canna
80 g di uva passa
1 pizzico di timo
1 pizzico di dragoncello
sale
Per prima cosa ho eliminato la foglia più esterna e tagliato a listerelle sottili il cavolo rosso.
In una pentola capiente ho fatto scladare l’olio e vi ho rosolato leggermente il porro con lo spicchio d’aglio. Ho poi eliminato l’aglio ed ho aggiunto il cavolo a listarello. Ho fatto rosolare per qualche minuto e poi ho stufato con il vino. Quando ha ripreso il bollore, ho aggiunto lo zucchero, timo e dragoncello e una presa di sale.
Ho lasciato cuocere, semicoperto, facendo evaporare ed assorbire il vino. Se occorre, per proseguire la cottura aggiungere un poco d’acqua. Dopo 20 minuti, ho aggiunto l’uva passa e l’ho lasciata ammorbidire ancora per 10 minuti. I tempi sono indicativi, il cavolo deve essere morbido ma non spappolato.
Servire caldo accanto a carni particolarmente ricche.

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# 10 – Calendario dell’Avvento – Bejgli Ungherese

 

Oggi arriva un dolce lievitato ungherese tipico del periodo natalizio.
Ancora una volta si tratta di un dolce arrotolato e il suo nome, bejgli, deriva dalla parola tedesca beugen, che significa piegare e curvare. Il ripieno è cospicuo e proposto in due varianti tradizionali: ai semi di papavero e alle noci.
In particolare quello alle noci è una confettura densa, quasi un marzapane di noci, compatto e zuccherino.
Il rotolo a volte è cotto disteso, altre volte piegato a ferro di cavallo, sempre spennellato di uovo sbattuto perché diventi bello dorato! Una volta cotto si serve tagliato a fette di un centimetro.
 
Per la ricetta dell’impasto ho seguito le indicazioni del libro Il Pane Fatto In Casa; per il ripieno alle noci ho trovato ottime indicazioni sul blog La cucina del gatto bianco, omettendo la marmellata.
Il mio bejgli ha gonfiato e quindi ha perso un po’ di compattezza nella fetta. Proverò ad arrotolarlo più stretto, magari con il ripieno di semi di papavero.
 
Il ripieno va preparato con un giorno d’anticipo perché i sapori si amalgamino bene.

La ricetta: Bejgli ungherese alle noci

ripieno:
200 g di noci tritate
180 g di zucchero semolato
8 cucchiai d’acqua
40 g di uva passa ammollata in 2 cucchiai di grappa
cannella
chiodi di garofano

impasto:
350 g di farina tipo 0
1 pizzico di sale
30 g di zucchero
10 g di lievito di birra
120 ml di latte tiepido
1 uovo sbattuto
50 g di burro fuso

Per il ripieno ho seguito le indicazioni de La cucina del gatto bianco, Ho preparato uno sciroppo con acqua e zucchero a cui ho aggiunto le noci tritate, facendo cuocere a bagnomaria per 15 minuti dal momento dell’ebollizione. All’ultimo si aggiungono l’uva sultanina che ho fatto ammorbidire in due cucchiai di grappa e le spezie. Poi si lascia riposare e raffreddare.

Ho mischiato la farina con il sale e lo zucchero.
Ho sciolto il lievito nel latte tiepido e poi l’ho aggiunto gradualmente alla farina cominciando ad impastare, nell’impastatrice.
Successivamente ho aggiunto l’uovo sbattuto e infine il burro fuso tiepido. Ho aspettato che l’imapsto incordasse. è stato necessario aggiungere 1 cucchiaio di farina perchè era troppo molle. Poi l’ho deposto in un recipiente pulito a riposare al caldo, fino al raddoppio.
 
Ho steso la pasta a forma di rettangolo. Ho spalmato su di essa il ripieno a temperatura ambiente. Ho arrotolato il bejgli formando un lungo rotolo e l’ho fatto lievitare fino al raddoppio coperto con pellicola trasparente.
 
Ho spennellato il rotolo con un tuorlo sbattuto e poi ho infornato a 190° per circa 20 minuti.

Il bejgli si serve a fette e si può conservare per un paio di settimane in una scatola di latta ben chiusa.

 

 

 

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# 3 – Calendario dell’Avvento – Confettura Apple Pie

Oggi è il giorno della marmellata più natalizia che ci sia!! E’ la confettura all’apple pie, ovvero mele, uvetta e cannella. E’ perfetta per finire su un letto di pasta frolla, ma anche per essere adagiata semplicemente su una bella fetta di pane rustico. Se la preparate per regalarla l’ideale è accompagnarla con un tè alle spezie o, se volete fare tutto in casa, con un pagnottone di Grant che è perfetto per contrastare con la dolcezza della confettura.
La ricetta: Confettura di mele, uvetta e cannella
1 kg di mele (pesate già sbucciate)
500 g di zucchero (600 g, se di canna)
100 g di uva passa
1 limone
cannella q.b.
Pulire le mele e tagliarle a pezzetti. Mescolarle in una pentola capiente con lo zucchero e il succo di un limone. Coprire con pellicola e lasciare riposare in frigo una notte. Il giorno dopo mettere sul fuoco, aggiungere l’uva passa e portare a cottura. Quando i succhi cominciano ad essere densi aggiungere la cannella a piacimento. Riempire i barattoli sterilizzati con la confettura calda, badando che non si formino bolle d’aria e capovolgere per mezz’ora/un’ora finché non si forma il sottovuoto.

Amici del vetro, tornate a trovarmi perché durante l’Avvento arriveranno altre ricette in barattolo!!! 😉

Ne approfitto anche per ricordarvi che sono ancora in gara nella sfida dei colori sul blog di Paola: potere votarmi a questo link!

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Chocolate Crinckle Cookies e Pu Erh 2007 L'appuntamento con il té delle cinque e con i biscotti più buoni del web

Già da tempo avevo voglia di instituire una rubrica, un appuntamento fisso del blog.
Occorreva ragionare su qualcosa che piace “quasi” a tutti…e che fosse una vera e propria coccola, una pausa speciale dagli impegni della giornata…ho pensato alla merenda…ai biscotti, a qualche delizia da sgranocchiare.
Lo sapete che il cervello si sazia con il rumore della croccantezza? Questo vuol dire che mangiare un biscotto croccante dà un senso di sazietà maggiore del far sciogliere un cioccolatino sulla lingua…Poi, potendo, farei entrambe le cose!! 😀
Naturalmente per non snaturare l’intento iniziale del mio blog, che spesso perdo di vista, occorreva un filo conduttore forte e ricco di spunti “culturali”. L’accostamento migliore per un buon biscotto è una calda e profumata tazza di tè, che di per sé rappresenta già da sola un tema molto complesso ed infinitamente sfaccettato.

 

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