I golosi rabatòn, il Monferrato e Mayno della Spinetta
Una storia che pare un romanzo e un personaggio che incantò anche Stendhal che, a ragione, lo inserì nel suo scritto “I briganti in Italia” scrivendo:
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Una storia che pare un romanzo e un personaggio che incantò anche Stendhal che, a ragione, lo inserì nel suo scritto “I briganti in Italia” scrivendo:
(per 4 persone)
circa 500 g di polpa di zucca
150-200 g di farina
1 uovo piccolo
200 g di funghi orecchione
50 g di Wensleydale Blue
Perchè la zucca sia ben asciutta occorre cuocerla in forno, a spicchi, finchè non è morbida. Una volta cotta, l’ho liberata dalla buccia, tritata e fatta asciugare in padella per qualche minuto con un filo d’olio.
Ho messo il tutto in una ciotola, ho fatto intiepidire ed ho aggiunto la farina e l’uovo. Può darsi che 150 g di farina sia sufficiente, altrimenti bisognerà aggiungerne un po’. L’impasto resterà comunque molto morbido.
Io preparo una pentola d’acqua, la porto ad ebollizione e regolo di sale, poi tuffo gli gnocchi, pochi per volta, formandoli con due cucchiai. Man mano che vengono a galla li scolo subito su un grande piatto piano.
Esaurito tutto l’impasto, verso di nuovo tutti gli gnocchi in pentola e faccio finire la cottura, prima di passarli in padella con il condimento.
Il sugo l’ho preparato in precedenza, rosolando un grosso spicchio d’aglio nell’olio, senza farlo scurire. Poi ho aggiunto i funghi, puliti e tagliati a lunghe listerelle sottili. Ho fatto insaporire ed ammorbidire, aggiungendo una spruzzata di vino e un poco d’acqua all’occorrenza. Infine ho regolato di sale.
Quando gli gnocchi sono cotti, passarli nella padella con i funghi; completare ogni piatto con le scaglie di Wensleydale Blue, tenuto in frigo fino all’ultimo.
Se i porri vi piacciono provate questi ravioli perchè sono stra-buoni!!! 😀