Il Clafoutis di Ciliegie del Limousin e la mietitura nella Crau
Si avvicina il 24 giugno, San Giovanni, normalmente considerato il limite massimo per gustare le ciliegie senza il rischio di incorrere nel giuanin, il vermicello, che proprio dal Santo prende il nome. In realtà quest’anno, visto l’anticipo di stagione per le ciliegie, era previsto l’arrivo del vermetto un po’ prima del solito…ma, confidando nelle medicazioni che oggigiorno vengono fatte, direi che si possa rischiare un po’ meno di incapparvi.
La regione del Limousin |
Così è passato alla storia, come il dolce tipico dei contadini, poco dolce e poco elaborato da preparare, ma con una caratteristica unica: infatti le ciliegie vengono disposte nella teglia con il nocciolo e il picciolo, perché pare che proprio queste componenti trasmettano un gusto più persistente e particolare all’impasto.
Il nome clafoutis ha un’etimologia controversa; secondo alcuni la parola deriva dal dialettale clafir, che significa guarnire, riempire; per altri l’origine del nome si fa risalire al latino clavum figere, ovvero conficcare un chiodo, con riferimento alle ciliegie che vengono “piantate” nell’impasto.
Arles sulla mappa della Francia |
Sarebbe andata bene a Vincent van Gogh se per immortalare le fasi della mietitura fosse andato nel Limousin, dove certamente avrebbe rimediato una fetta di clafoutis.
Invece caso volle che il pittore olandese si recasse nei dintorni di Arles, in Provenza, precisamente nella piana della Crau, proprio per riuscire a dipingere dal vero i colori indescrivibili dei campi di grano. Questa pianura era una sconfinata distesa pianeggiante, che Van Gogh stesso descrisse all’amico Émile Bernard come una «piatta campagna dove non c’era niente se non… immensità… eternità».
Van Gogh era profondamente interessato a riprodurre nel modo più verosimile possibile l’atmosfera quasi estiva di giugno inoltrato, il «contrasto del blu contro l’elemento arancione del bronzo dorato del grano», impresa che gli riuscì magistralmente in questo piccolo dipinto, considerato un capolavoro del maestro e da lui stesso considerato il più riuscito, «fa passare tutto il resto in secondo piano».
Per dipingere la serie dei campi di grano l’artista lavorò nella Crau dal 12 al 20 giugno del 1888, en plein air, sotto il sole cocente, finché un’inaspettata tempesta distrusse il raccolto.
Vincent Van Gogh – Paysage de Moisson – Arles 1888 |
70 g di farina
Che bella questa storia del clafoutis! Ed è anche buono, soprattutto per chi come me adora le ciliegie…
Impossibilitati di evadere dalla routine cittadina, è stato bello illudersi con questo dolce semplicissimo, immaginando i contadini francesi e Van Gogh, facendo finta di immergersi nei campi di grano a godersi un po' di tranquillità! 😀
Metà ciliegia a te e metà ciliegia a me… 😉
Brava Ale, storia interessante e dolce sicuramente buonissimo! Gnam! 🙂
Grazie a te, Gio! 🙂
E'un dolcino semplice e soffice, senza burro e poco dolce…perfetto per questa stagione!!!
ma come è interessante il tuo blog! devo venirci spesso 🙂
grazie per la partecipazione al giveaway e per il banne!
@Paola: grazie a te!!! 😉
Ciao Alessandra e grazie per la visita. 😀 Ricambio con piacere sbirciando nel tuo blog. Ho visto dei post molto interessanti, così ricchi di informazioni! 🙂
Verrò a trovarti spesso ^-^
Grazie, Ann!
Ti aspetto con vero piacere!!! 🙂