Questa volta la raccolta era incentrata sulle ricette del Natale, con la libertà di scegliere un qualsiasi prodotto Prunotto e una qualsiasi categoria di ricetta.
Io ho scelto la
cögnà all’albese e, con la scusa, ne parlo a chi non la conosce.
Si tratta di una salsa, a volte viene definita mostarda, ma non è del tutto esatto; io, da profana, la definirei più simile ad una marmellata.
Comunque la si voglia catalogare è una specialità unica che, manco a dirlo, ha una lunghissima storia. Ho letto che un paio di generazioni fa gli albesi non sapevano neppure cosa fosse la cögnà dei loro antenati…la ricetta si era quasi perduta. Poi qualcuno l’ha riportata in auge ed ora viene sempre proposta tra le salse per i bolliti di carne e tra le confetture d’accompagnamento ai formaggi.
La ricetta non è unica, anzi varia da cascina a cascina, ma il componente principale è sempre il mosto d’uva, di solito uve raccolte tardivamente.
Al mosto, passato al setaccio per togliere i vinaccioli, venivano aggiunti quei frutti che facilmente si trovavano nelle cascine nel periodo di preparazione della cögnà: mele, mele cotogne e pere; qualche ricetta prevede l’aggiunta di fichi. Il tutto viene fatto cuocere per 14/16 ore a fuoco lento. L’aggiunta di zucchero non è necessaria, perchè il mosto fa da conservante naturale per la frutta. A fine cottura vengono aggiunte anche le noci e le nocciole, che rendono questa conserva ancora più golosa.
Tradizionalmemte veniva conservata nelle tupine, dei grandi vasi di coccio, tenuti al fresco nelle cantine e coperti semplicemente da un piatto.
La cögnà, come potete immaginare non è molto dolce, ma è una vera sorpresa dal punto di vista dei tanti sapori diversi che ne emergono.
Se oggi è servita coi formaggi e le carni, un tempo rappresentava un insaporitore per la polenta.
Io ho voluto seguire la tradizione e farne un simpatico finger food. I cubetti di polenta sono di per sè già saporiti, ma il contrasto con il dolce delicato della cögnà è sorprendente.
Questa storia di abbinamenti è perfetta per introdurre i pranzi dei giorni di festa.
La ricetta: Cubetti di polenta farciti con Cögnà all’albese di Mariangela Prunotto.
(per 6 cuboni)
75 g di farina di mais precotta per polenta
250 ml d’acqua
1/2 cucchiaino di sale
parmigiano grattugiato
50 g di gorgonzola
1 cucchiaino di burro
In un pentolino ho portato ad ebollizione l’acqua. L’ho salata e vi ho versato a pioggia la farina di mais, sempre mescolando. Ho continuato a mescolare finchè tutta l’acqua era assorbita, poi ho versato il gorgonzola tagliato a cubetti e il parmigiano grattugiato. Ho inumidito un recipiente quadrato con acqua fredda e vi ho versato la polenta, livellandola con il dorso di un cucchiaio bagnato.
Ho lasciato raffreddare per almeno un’ora, meglio di più.
Ho sformato il parallelepipedo di polenta su una teglia da forno, foderata di carta forno e l’ho tagliato in 6 cubi. Con uno scavino da melone ho scavato i cubi, tenendo da parte la prima semisfera e poi rendendo il buco più profondo, fin quasi in fondo al cubetto. Poi ho riscaldato tutto in forno per qualche minuto.
In ogni cubo ho deposto 2 cucchiaini di cögna Mariangela Prunotto. Ho completato con la calottina tenuta da parte ed ho servito su cavolo rosso affettato finissimamente.
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questi cubotti sono davvero invitanti e sarei curiosa di assaggiare questa specialità!
Pallina, grazie! Questa conserva è davvero particolare, ma poco dolce e saporita credo possa piacere proprio a tutti!!
polenta e marmellata? wow Ale un felicissimo accoppiamento! io la polenta confesso di farla veramente poco:( non appartenendo alla mia tradizioni non so mai come cucinarla.. questo è un piattino che mio marito gradirebbe molto da buon piemontese! complimenti anche per la presentazione:* ti abbraccio tesoro:**
All'inizio ero un po' scettica…invece il connubio è davvero azzeccato!! Io ho fatto una polenta saporita, con i formaggi…ma se pensiamo alla polenta degli antenati, quando c'era ben poco da metterci dentro, la cugnà assume una valenza davvero particolare!!
che accostamento! molto buono!! da provare assolutamente ^_^
Da provare!! Sembra dissonante e invece è molto armonioso!!
Fantastica!da provare!Io la cugna' l'avevo assaggiata solo con il formaggio!E mi rendo conto che ho pure dimenticato di segnalarla sul mio post sulle Langhe!:( Imperdonabile!
Se ti va mi metti un commento col tuo link alla ricetta visto che hai messo anche una fantastica spiegazione relativa alla cugna'?
http://www.patatofriendly.blogspot.it/2013/01/buona-la-prima-langhe-e-roero.html
Fatto!! Il tuo racconto sul viaggio nelle Langhe è molto interessante!! 😉
ma che meraviglia! come trasformare la polenta in un piatto di classe!!
bello bello bello!
Grazie Paola!! Quando mi è venuto in mente ero un po' scettica sulla resa finale, invece…
La prossima volta, però, farò dei cubetti più piccoli!!
tu dalle cose semplici trai ispirazione e ci suggerisci come rendere allettante ogni singolo ingredente!
Ma questo complimento è bellissimo!! Grazie!! 😀
Questi cubotti di polenta sono molto invitanti. Anch'io ho la cognà, ma vorrei provarla come ripieno per dei biscotti. Vediamo 😉
Bravissima!
Con la polenta è davvero particolare! Provala!! 🙂
Sono sicuroa che il connubio è perfetto, oggi ho postato una cheesecake al gorgonzola e pere con composta di pere e devo dire che era ottima, così come lo saranno i tuoi crostini.
In bocca al lupo,per il contest! 😉
Vado subito a sbirciare la tua ricetta: non ho mai fatto la cheesecake salata!! 😉
Cavolo, questa è la prima ricetta del tuo blog che non ho assaggiato!!! 🙁 Dovrai rifarla!
La rifarò di sicuro!! E' un modo simpatico per presentare la polenta!! 😀