E’ il sesto anno che si festeggia questa ricorrenza, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Il pane è uno degli elementi che ogni giorno si trova sulle nostre tavole, il pane è antico, ancestrale, ma spesso lo diamo per scontato, quando invece per molti abitanti di questo pianeta, anzi per la maggior parte, è fondamento dell’alimentazione e spesso è insufficiente.
Cuocendo un pane non si risolve il problema della fame del mondo, ma è come porgere virtualmente una pagnotta a chi non ce l’ha.
Non ero preparata, me ne sono accorta oggi girando un po’ tra i blog. La ricetta che propongo per questa giornata è un pane che faccio spesso, non è a lievitazione lunga, ma viene ugualmente croccante fuori e morbido morbido all’interno, con la mollica soffice ma compatta. La sua pecca è la conservazione in quanto tende a perdere croccantezza. D’altra parte, facendone piccole quantità per volta, raramente si è presentato il problema della conservazione!
Le foto sono bruttine perchè le ho fatte con il telefono qualche pane fa… quello in foto, comunque è fatto con farina bianca tipo 0.
Giovedì scorso, invece, ho fatto questo stesso pane a treccia usando della farina di segale. Il risultato è stato un pane scuro e più saporito di quello bianco.
La ricetta: Pane a treccia
250 g di farina (bianca o di segale o metà e metà, a seconda del risultato che si vuole ottenere)
170 g di acqua a temperatura ambiente
10 g di lievito di birra
1/2 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di sale
Ho sciolto il lievito nell’acqua tiepida con mezzo cucchiaino di miele.
Ho aggiunto l’acqua alla farina impastando con una forchetta.
Quando l’impasto si era rappreso fino a diventate una palla unica, l’ho rovesciato sulla spianatoia infarinata e d ho cominciato ad impastare a mano.
Dopo dieci minuti di impastatura, durante i quali forse (dipende dall’umidità dell’aria) occorre aggiungere ancora qualche cucchiaio di farina, ho messo il sale sulla spianatoia e l’ho incorporato alla pasta, sempre impastando, continuando per almeno 5 minuti.
A questo punto ho messo la pagnottella infarinata in una ciotola capiente, ho coperto con pellicola per alimenti e con una coperta e ho messo il tutto a lievitare in un posto tiepido.
Dopo 4 ore ho ripreso l’impasto, l’ho sgonfiato sulla spianatoia, lavorando per un minuto ed ho formato un rotolo lungo, ma non sottile. Con un coltello si taglia il rotolo, nel senso della lunghezza in tre capi, lasciandoli attaccati per un’estremità. Questi tre capi si devono intrecciare , sovrapponendoli leggermente l’uno all’altro, senza tirare, perchè poi l’ulteriore lievitazione renderà tutto più fitto.
Intrecciato tutto il pane, ho saldato con un goccio d’acqua la seconda estremità e ho deposto delicatamente il tutto sulla carta da forno. Ho infarinato e ricoperto con un panno da cucina pulito e un panno di lana. La forma di pane deve lievitare ancora per mezz’ora almeno.
In questo tempo ho acceso il forno a 220° e l’ho fatto scaldare bene.
Passata la mezz’ora ho messo il pane in forno, abbassando a 200° e lasciando cuocere circa 40°minuti. Se si colora eccessivamente, si può abbassare il forno verso la fine della cottura.
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Ormai sei una panificatrice esperta!!! E poi, è la tua risposta alla crisi!!! 😀
Adoro il pane fatto in casa… quel buonissimo profumo che si spande per tutte le stanze è impareggiabile.
io invece me lo perdo sempre sto World Bread Day!
Un pane semplice ma buono, come solo il pane fatto in casa sa essere. Anche la mia ricetta è più o meno questa… vado a occhio ormai e non ho un'idea precisa delle dosi 🙂
@Giu: 😀
@Ilaria: Anche a me piace farlo proprio per questo motivo! 😀 Il profumo è la fine del mondo!!
@Paola: Stavo per perdermelo anch'io…tra l'altro le foto di altri pani più particolari le avevo su un altro pc e non riuscivo a recuperarle in giornata…ho ripiegato su questo treccione!!! 🙂