Nidi di stringozzi alla crema di zucca e funghi
Gli stringozzi, in alcune zone anche detti strangozzi, sono un particolare formato di pasta umbro di grano duro, senza uova. Sono simili a spaghetti alla chitarra e hanno la caratteristica sezione quadrata.
Gli stringozzi al tartufo ancora da cuocere |
Un’altra leggenda legata al nome di questa pasta ha origine dal fatto che i preti appartenevano ad una classe molto agiata e ricca e si cibavano quotidianamente di cibi raffinati. Quando provavano ad assaggiare i ruvidi stringozzi dei contadini, confezionati senza uova, inevitabilmente facevano fatica a mandarli giù e quasi si strozzavano: da qui il nome di strozzapreti o strangolapreti, nome più diffuso in ambito romagnolo dello stesso formato di pasta.
Che sia vera l’una o l’altra leggenda sul nome di questa pasta, in ambito Spoletino lo stringozzo viene arricchito dal tartufo, o nel condimento o direttamente nell’impasto e spesso viene preparato in modo tradizionale senza sale. L’usanza di non adoperare il sale per la pasta risale alla tassa sul sale imposta dal Papa – ancora lui – nel 1540. Pur di non pagare questa gravosa gabella, gli umbri si adattarono a preparare pane e pasta senza sale.
Inoltre gli stringozzi, per venir buoni, devono essere preparati a “culu mossu”, ovvero l’impasto sarà più buono e saporito tanto più la donna che lo prepara agita vistosamente il fondoschiena nel gesto dell’impastare. 😉
La ricetta: Stringozzi al tartufo alla crema di zucca con funghi
200 g di stringozzi al tartufo
Per la crema di zucca:
Ho privato la zucca dalla scorza esterna e l’ho frullata al mixer con qualche cucchiaio d’acqua calda. A parte ho fatto rosolare uno spicchio d’aglio in un cucchiaio d’olio e poi ho aggiunto la passata di zucca, facendola insaporire per cinque minuti, regolando poi di sale, pepe e parmigiano grattugiato.
Per i funghi:
Ho pulito bene i funghi, privandoli della parte più dura del gambo, e li ho tagliati a striscioline lunghe. Ben asciutti e passati velocemente nella farina, li ho fritti finché non sono diventati croccanti.
Per i nidi di stringozzi:
Ho lessato la pasta in acqua salata. L’ho scolata e condita con metà della crema di zucca e un filo d’olio. Ho formato dei nidi e, dopo averli messi in stampini da muffin, li ho spolverati con poco parmigiano e passati per 10 minuti in forno.
Poi ho suddiviso nei diversi piatti la restante crema di zucca, sopra vi ho deposto il nido, leggermente gratinato e in cima ho messo una manciata di funghi fritti, con qualche fogliolina di prezzemolo tritato.
L’ideale è disfare il nido, e raccogliere un po’ di crema di zucca insieme a qualche frammento di fungo croccante…e poi farne un sol boccone!!!
Ciao Alessandra, ho conosciuto il tuo blog grazie alla cuochina sopraffina (ho letto la tua intervista). Mi piace tantissimo! Poi per via della mia formazione adoro la storia della cucina e tutte le curiosità intorno al cibo.
By the way, questa ricettina è da leccarsi i baffi, spero di trovare gli strangozzi nella mia prossim aincursione in Italia!
Cavolo che buoni questi stringozzi…. mi appunto la ricetta e cercherò di replicarla quanto prima.
Buona notte.
complimenti per la presentazione e per il delizioso piattino!!! grazie per la ricetta, baci
@Daniela: grazie!!! E torna a trovarmi, allora!!! 😀
@Ilaria: se non trovi gli stringozzi puoi farla con gli spaghetti alla chitarra che sono simili! 😉
@Sulemaniche: sono contenta che vi piaccia!!! 😀
Il vostro contest è bellissimo e spero che ne esca un bel pdf finale!