Pisarei e fasò per Emilia Mon Amour – parte III
E quindi, subitaneamente, ho deciso: che pisarei e fasò sia!!!
La ricetta che ho utilizzato è tratta da Il Grande Manuale della Cucina Italiana a cura di Stella Donati, un libro un po’ datato e che, nel mio caso, cade a pezzi. Prima era di mia mamma, ora ce l’ho io, e anche se non so se la ricetta sia filologicamente corretta, vi assicuro che questa versione è una meraviglia.
(per 2 persone)
150 g di farina
50 g di pangrattato
acqua
Per i fasò:
150 g di fagioli borlotti lessati
1 pezzettino di burro e 3 cucchiai d’olio (nella ricetta originale tutto burro)
30 g di lardo tagliato fine
3 foglie grosse di basilico
1 ciuffetto di prezzemolo
1 grosso spicchio d’aglio
1 carota
1 costa di sedano
½ cipolla piccola
2-3 pomodori pelati
Per prima cosa si preparano i pisarei: in una ciotola capiente ho mescolato insieme la farina e il pangrattato, aggiungendo un pizzico di sale e tanta acqua da formare un impasto lavorabile ed elastico. Ho impastato bene e ho messo a riposare nella pellicola per almeno mezz’ora.
Nel frattempo ho preparato le verdure, carota, sedano e cipolla, tritandole a cubettini sottili.
A parte ho preparato un trito con il lardo, il basilico e il prezzemolo e l’aglio e l’ho tenuto al fresco.
Passato il tempo di riposo della pasta ho ricavato dei serpentelli di pasta, lunghi e sottili come una grossa matita. Ogni serpentello va tagliato a pezzettini, sulla spianatoia ed ogni pezzettino va schiacciato con il pollice e poi fatto rotolare come per fare un piccolo gnocchetto.
Ho continuato così fino ad esaurire tutta la pasta, poi ho cosparso di farina e ho cominciato a preparare il sugo di fagioli.
In una casseruola con il fondo spesso ho fatto sciogliere il burro e l’olio e vi ho versato il trito di lardo, facendolo rosolare per qualche istante. Poi ho aggiunto le verdure. Ho lasciato cuocere per una decina di minuti, badando che non si attaccasse nulla. Poi ho aggiunto i fagioli. Ho insaporito anche loro per qualche minuti, rigirando spesso ed infine ho aggiunto i pomodori pelati schiacciati con la forchetta. Ho lasciato cuocere, aggiungendo qualche mestolo di brodo vegetale che avevo già pronto per puro caso, ma in mancanza va benissimo anche acqua calda.
Mentre il sugo cuoceva ho messo a bollire l’acqua in una pentola capiente, ho aggiustato di sale sugo e acqua e poi ho versato i pisarei, mescolando con un mestolo per fa sì che non si attaccassero gli uni agli altri. Quando vengono a galla sono cotti. Li ho tirati su con un mestolo forato e deposti in una zuppiera e poi conditi con il sugo di fagioli.
COMPLIMENTI! Ma complimenti grandi come una casa!!! Bravissima!! Sembra proprio un piatto "vecchia cascina"!! Anche a noi piacciono queste "zuppe" un po' più asciutte…
Grazie Ale!!
p.s. deve essere un leit motiv avere in casa un librone di cucina che cade a pezzi…al Cucchiaio d'Argento di mia madre (ricevuto per le nozze!!) cade a pezzi anche lo scotch!!
E tra l'altro il mio libro a pezzi lo possiede anche il mio fidanzato e pure il suo cade a pezzi…e quindi abbiamo due libri uguali a pezzi!!! 😀
Mi hai fatto venire una voglia…te possino… Ti perdono anche se mi hai rubato la ricetta che volevo fare io.. Eheheh.
Mo li devo assolutamente provare.
Brava donna di cultura.. 🙂
Grazie, Laura!! Il mercoledì per l'Emilia è un appuntamento troppo bello!!! 😀
Questi proprio non li conoscevo, sembrano gli gnocchetti sardi!
Neppure io li conoscevo! Sono eccezionali!! Molto più leggeri della pasta fresca di semola!!
Stupendi questi pisarei e fasò! Una vera delizia e ottimo l'abbinamento con l'erbaluce! 😉
Infatti l'abbinamento con il bianco ci ha stupito, invece ha retto benissimo!!! 😀
Ne avevo sentito parlare, ma non li ho mai mangiati. Devono essere buoni.
Il pan grattato li rende leggeri, tant'è che mi sembrano troppi per due e invece, nonostante il caldo, ne avremmo mngiati ancora!!! 🙂
Ma pure io pensavo che fossero piselli!! 😀
molto interessante questa pasta col pangrattato! Mai vista prima…