Ho ricevuto un bellissimo regalo da Valeria: lei è venuta da me, si è lasciata coccolare, ha assaggiato con molta professionalità, ha fotografato e preso appunti e dopo aver curiosato nella mia piccola dimora ha scritto
una bellissima recensione sulla mia cucina, toccando argomenti che non mi sarei aspettata.
Sono tanto felice che abbia notato la mia cura per la resa finale dei miei piatti, un po’ per perfezionismo innato (sono del segno della vergine) un po’ perchè letteralmente adoro vedere un sorriso sulla faccia di chi assaggia i miei piatti.
Questa è una delle ricette che ho preparato per lei. La mia pasta ripiena preferita, che avevate già visto anche
qui, nella loro veste più tradizionale, per l’occasione si è riempita di baccalà e si è rotolata in un tuffo gioioso tra l’amaro della catalogna e il dolce dell’uvetta. Un piatto per me perfettamente riuscito per l’equilibrio dei sapori e delle consistenze, che mi farà davvero piacere riproporre in altre cene.
La ricetta: Culurgiones di baccalà con catalogna saltata
Per i culurgiones:
200 g di farina di semola di grano duro
acqua tiepida qb
sale
In una ciotola larga ho messo la semola con un bel pizzico di sale. Ho cominciato ad aggiungere l’acqua tiepida, prima mescolando con la forchetta, poi impastando con una mano, fino a formare un impasto compatto, morbido ma asciutto. L’ho messo a riposare per una mezz’oretta; nel frattempo ho preparato il ripieno.
Per il ripieno:
400 g di baccalà ammollato e dissalato
3/4 cucchiai di latte
aglio in polvere qb
olio extravergine di oliva
Ho messo il baccalà in acqua fredda con il latte e portato a lievissimo bollore a fuoco molto basso. L’acqua non deve mai bollire violentemente, altrimenti il pesce si indurirà.
Quando i pezzetti di baccalà erano cotti, li vedrete sodi, li ho scolati e lasciati leggermente intiepidire.
In una ciotola dai bordi alti ho messo i pezzi di pesce e li ho pestati con il mestolo di legno fino a ridurli in poltiglia. Sempre battendoli ho aggiunto a filo l’olio extravergine fino a formare un composto morbido e ben amalgamato. Ho aggiunto l’aglio in polvere e mescolato ancora accuratamente.
Ho steso la pasta e creato dei cerchi di 8 cm di diametro. Ho formato i culurgiones deponendo su ogni cerchio una noce di ripieno. Se non vi ricordate come si fanno guardate
qui il procedimento.
Per il condimento:
1 cespo di catalogna
1 grosso spicchio d’aglio (o 2 più piccoli)
1 acciuga sott’olio
1 peperoncino secco
1/2 bicchiere di vino bianco
una bella manciata di uva passa
olio
sale
4 cucchiai di pangrattato
1 cucchiaio di pinoli
Ho lavato, tagliato a pezzi e lessato la catalogna in acqua leggermente salata. Una volta morbida l’ho immersa in acqua fredda e poi scolata e tagliata a pezzettini molto più piccoli.
In una padella capiente ho messo lo spicchio d’aglio schiacciato con 4 cucchiai d’olio, un peperoncino sbriciolato e un’acciuga sott’olio. Li ho fatti sfrigolare per qualche istante e poi ho aggiunto la catalogna. Ho sfumato con il vino e poi ho aggiunto l’uva passa ammorbidita in acqua tiepoda e fatto proseguire la cottura.
Da parte, mentre l’acqua per i culurgiones raggiungeva il bollore, ho fatto tostare i pinoli in un padellino antiaderente, aggiungendo poi il pan grattato e abbrustolendo anch’esso.
Ho lessato i culurgiones e poi li ho passati nella catalogna ad insaporire.
Ho composto i piatti ed ho decorato ciascuno con una manciata di pangrattato ai pinoli.
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mammamia! che buoni…mi ricordano tantissimo le mie vacanze in sardegna! se vuoi passa da me c'è un buonissima marmellata ^_^
Vista,Julia, la tua marmellata è supergolosa!! 😀
Ale il discorso sull'aspetto estetico dei piatti mi ha fatto ridere… (in senso buono!) Stavo giusto leggendo alcune citazioni di Julia Child e ce n'è uan che dice "è tutto così ben disposto nel piatto… sicuramente ci sono state dentro le dita di qualcuno!" 🙂
Le mie dita (ben lavate, eh!) entrano ormai dentro ad ogni mio piatto…sistemo tutto con le mani…non si capisce come ci siano anche così tante posate da lavare, ogni volta!!
Questi li conosco benissimo! mio suocero è di origini sarde e per quanto sia cresciuto in piemonte la sua mamma gli ha trasmesso l'amore per la cucina cagliaritana… perè con questo ripieno e questo condimento sono assolutamente nuovi! devono essere straordinari.. ho una fame pazzesca e vorrei solo avere il tempo di impastare! complimenti ale:* un abbraccio grande:)
Ma abbiamo un sacco di regioni in comune nel nostro dna…mio papà è napoletano!!
Prova questo ripieno e queso condimento…davvero una bella accoppiata!! 😀 Ti abbraccio!!
Questo tipo di pasta mi piace moltissimo e tu sei stata bravissima sia nel realizzarla che nell'abbinamento molto particolare.
Complimenti per i tuoi successi 😉
Grazie Loredana, sei tanto tanto gentile!!! 🙂
Questa pasta ha un avirtù particolare, la procedura con cui si chiude fa sì che il ripieno in eccesso esca da solo, così si evitano i rischi di rottura mentre cuoce nell'acqua!!!
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