Lussekatter, i panini dorati di Santa Lucia I soffici panini nordici da preparare per il 13 dicembre
Un po’ di storia
L’usanza svedese
immagine da Ikea.it |
Ecco spiegato perché le bambine svedesi, ma anche danesi e in generale in molti paesi del Nord Europa, le più piccine di ogni famiglia, nel giorno di Santa Lucia vestono un copricapo fatto di candele accese e distribuiscono piccoli doni e dolci a tutti i parenti. Ed ecco perché questi soffici panini semidolci tipici di questa festività sono gialli e lucenti come le fiammelle delle candele, anche se il loro nome ricorda il diabolico gatto di Lucifero.
I Lussekatter hanno diverse forme tipiche, la più comune è quella a forma di S, arricciolata, e in ogni ricciolo viene deposto un chicco d’uva passa. Io avrei dovuto arricciolarle più strettamente, se cercate in rete qualche immagine vi renderete conto. Talvolta le S sono due e sono poste a forma di croce, la julkors, croce di Natale; un’altra forma comune è la U capovolta, con le basi arricciolate, che rappresenta il bambinello in fasce. Altre forme più complicate si rifanno ad antichi motivi dell’età del bronzo.
La ricetta
Lussekatter
1 bustina di zafferano (o un pizzico di pistilli)
Se si usano i pistilli, occorre filtrarlo; io ho solo mescolato bene e una volta che era appena tiepido vi ho sciolto il lievito di birra.
Da parte ho mescolato insieme la farina, le mandorle tritate, lo zucchero il sale nella ciotola dell’impastatrice. Ho iniziato ad aggiungere il latte, impastando, poi l’acqua tiepida con l’aggiunta dell’essenza di mandorle. Quando si era già formato l’impasto ho aggiunto gradualmente il burro morbido.
Ho impastato fino a che era ben incordato, poi ho deposto in una ciotola, coperto con pellicola unta e messo a lievitare in un luogo caldo fino al raddoppio.
Ho ripreso l’impasto, l’ho sgonfiato e l’ho diviso in 12 palline. Dopo qualche minuto di riposo, ho cominciato a formarle: io le ho fatte tutte a forma di S ma, come ho detto, le forme tipiche sono diverse!
Ho lasciato lievitare al caldo fino al raddoppio; ho spennellato con bianco d’uovo sbattuto con due cucchiai d’acqua tiepida, deponendo un’uvetta al centro di ogni ricciolo e poi ho infornato a 185° per una decina di minuti circa.
Che belle queste leggende! 🙂
I pani del Nord Europa sono affascinanti…necessitiamo di viaggio lassù!!! 😉
Adoro queste storie, avvolgono ogni sapore e profumo di un alone bellissimo, antico e quasi magico 🙂 Questi panini hanno un'aria deliziosa, sembrano sofficissimi! Grazie per essere passata da me, seguo più che volentieri il tuo splendido blog! 🙂
Grazie Gabri!!
I panini sono soffici davvero…vorrei farne la mia colazione per tutto il 2013!! 😀
Grazie per la storia di questi panini, bellissimi, gatto o non gatto me li mangerei tutti! 😉
A chi lo dici!!! Sono così soffici!! 🙂
Carinissima la ricetta e la storia…ti sono venute benissimo!!
Buon fine settimana!!!
è passato già un po' di tempo…questo inverno le rifaccio!! Buon fine settimana anche a te!! 🙂
eccomi qui a sbirciare i tuoi Lussekatter!! a vederli li tutti belli soffici gia' non vedo l'ora di rifarli!!! 🙂 🙂
Bella la mia Serena, sto per rimettermi all'opera anch'io! 😀