Gnocchi di zucca con funghi orecchione e scaglie di Wensleydale Blue
La storia dice che il Wensleydale venne introdotto in Inghilterra da un gruppo di monaci-casari proveniente dalla zona del Roquefort in Francia. Ciò significa che i due formaggi potrebbero essere parenti, inizialmente prodotti entrambi con latte di pecora e poi di mucca a partire dal XIV secolo, per ciò che riguarda il Wensleydale. Il latte di pecora era ancora utilizzato in quanto favoriva la formazione delle particolari muffe blu; di contro la versione bianca era diffusa pochissimo, al contrario di ciò che avviene oggi.
Non lasciatevi scoraggiare dal prezzo: è un formaggio premiato, paragonabile ai migliori formaggi italiani!
(per 4 persone)
circa 500 g di polpa di zucca
150-200 g di farina
1 uovo piccolo
200 g di funghi orecchione
50 g di Wensleydale Blue
Perchè la zucca sia ben asciutta occorre cuocerla in forno, a spicchi, finchè non è morbida. Una volta cotta, l’ho liberata dalla buccia, tritata e fatta asciugare in padella per qualche minuto con un filo d’olio.
Ho messo il tutto in una ciotola, ho fatto intiepidire ed ho aggiunto la farina e l’uovo. Può darsi che 150 g di farina sia sufficiente, altrimenti bisognerà aggiungerne un po’. L’impasto resterà comunque molto morbido.
Io preparo una pentola d’acqua, la porto ad ebollizione e regolo di sale, poi tuffo gli gnocchi, pochi per volta, formandoli con due cucchiai. Man mano che vengono a galla li scolo subito su un grande piatto piano.
Esaurito tutto l’impasto, verso di nuovo tutti gli gnocchi in pentola e faccio finire la cottura, prima di passarli in padella con il condimento.
Il sugo l’ho preparato in precedenza, rosolando un grosso spicchio d’aglio nell’olio, senza farlo scurire. Poi ho aggiunto i funghi, puliti e tagliati a lunghe listerelle sottili. Ho fatto insaporire ed ammorbidire, aggiungendo una spruzzata di vino e un poco d’acqua all’occorrenza. Infine ho regolato di sale.
Quando gli gnocchi sono cotti, passarli nella padella con i funghi; completare ogni piatto con le scaglie di Wensleydale Blue, tenuto in frigo fino all’ultimo.
Non ho mai provato questo formaggio, ma solo a vederlo mi ispira tanto. Certo, molti diranno che la muffa non invoglia, ma non gli appassionati degli erborinati 😀
Marco di Una cucina per Chiama
Marco, anch'io sono una fan degli erborinati…anzi, ti dirò, più il formaggio è forte e più mi piace…;)
Beh io mi fido del tuo giudizio e se il costo vale l'asssaggio ci sto! grazie poi per la bella introduzione… venire qui è bello anche per questo… ti siedi e impari non solo di cucina ma anche delle tradizioni, della storia che c'è dietro un piatto e tutte quelle curiosità che non ti racconta nessuno:) grazie Ale:**
Grazie a te, Simo! Conto proprio che ci siano tanti curiosi come te a farmi visita!! :-*