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Hot Cross Buns Dalla tradizione inglese i famosi panini soffici con la croce

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Parliamo di Hot Cross Buns, che facevano già parte delle ricette che avrei voluto provare per la Pasqua di quest’anno. Si tratta di un lievitato, e già questo è un incentivo che da solo basterebbe, ma la spinta che mi dà proprio lo slancio è la ricchissima storia che questi piccoli panini semidolci si portano dietro.

Fanno parte della tradizione pasquale anglosassone da secoli e la loro origine si perde nella notte dei tempi con quel tocco di magico che contribuisce a tenerne viva la leggenda.

La storia degli hot cross buns

Pare che nella tradizione celtica venisse preparato un pane simile a questo per la dea Eostre e dopo l’avvento del cristianesimo quando Eostre divenne Easter venne assimilato alle usanze pasquali.
La croce che viene fatta sulla sommità del panino fa proprio riferimento alla crocifissione e il pane iniziò ad essere preparato dal Medioevo proprio per le festività pasquali. In particolare la leggenda dice che questo pane, preparato la sera del Venerdì Santo, non ammuffisca e non vada a male fino all’anno seguente e che il panino raffermo, accostato al nuovo pane in lievitazione, ne garantisca durante l’anno la buona riuscita.
A questo pane nei secoli vennero affibbiate anche proprietà taumaturgiche, tanto che la diffusione diventò enorme. Un’altra credenza narrava che i panini, portati in barca durante le traversate, impedissero che la barca stessa si potesse capovolgere.
 
Si racconta che Elisabetta I, dopo la riforma anglicana, cercò di proibire la diffusione dei panini con la croce, perchè rappresentavano in modo esemplare le superstizioni che la nuova religione anglicana si proponeva di combattere, ma fu sconfitta su questo fronte e si limitò a prescrivere che venissero preparati soltanto sotto Natale e sotto Pasqua, ottenendo il risultato che fossero principalmente cotti in segreto all’interno delle cucine domestiche, naturalmente durante tutto l’anno! 😉

Giochi e filastrocche 

Anche una filastrocca per bambini è dedicata a questi panini, ma la credenza più simpatica riguarda l’amicizia: il panino di anno in anno spartito a metà tra due amici farà perpetuare la loro amicizia: “Half for you and half for me, between us two shall goodwill be”.
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Ho cambiato un po’ la ricetta prescritta: ho ridotto drasticamente la quantità di lievito, mentre 860 g di farina per 12 panini mi sembrava davvero tanta, a meno che non dossero venire più pagnottone che panini.
Ho fatto un lievitino e mi sono trovata a dover riequilibrare le dosi di liquidi.
Gli esperimenti sono riusciti: con 275g di farina ho ottenuto 8 pezzi della grandezza di un’arancia. Per la croce ho scelto di recuperare la tradizione della pasta frolla, preparandone una con farina di mandorle. Gli aromi sono quelli prescritti di buccia di limone e arancia e la frutta essiccata è l’uva passa, come dovrebbe essere tradizione.
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La ricetta degli Hot Cross Buns

per il lievitino: 
50 g di farina
25 g di acqua
4 g di lievito di birra fresco
 
per l’impasto:
225 g di farina
75 g di latte
1 uovo
50 g di zucchero
50 g di burro fuori frigo
buccia grattugiata di mezzo limone e di mezza arancia
1 pizzico di sale
30 g di uva sultanina
 
per la rifinitura:
latte e zucchero per pennellare
crossing paste fatta con: 20 g di farina, 20 g di farina di mandorle, 25 g di zucchero, 25 g di burro, 1-2 cucchiaini di uovo (ho sbattuto un un uovo e ne ho prelevato l’occorrente con il cucchiaino)
un cucchiaio di marmellata di prugne diluita con acqua per la lucidatura finale
 
Preparare il lievitino; mettere la pallina in un contenitore alto e stretto (una caraffa) e
coprirlo abbondantemente d’acqua a temperatura ambiente (circa 25°C).
Quando il lievitino verrà a galla sarà pronto: ci vorranno circa 15-20
minuti.
Spezzettarlo nella ciotola dell’impastatrice e farlo sciogliere con il latte a temperatura ambiente. Aggiungere lo zucchero e poi la farina (tenendone da parte un cucchiaio), gradualmente. quando comincia a formarsi l’impasto aggiungere l’uovo, leggermente sbattuto  con il pizzico di sale e lavorare fino a incordatura.
Aggiungere le bucce e a poco a poco il burro a cubetti, sempre impastando; finire con l’ultimo cucchiaio di farina. Quando l’impasto è liscio ed ha assorbito tutto il burro e la farina aggiungere l’uva passa e farla distribuire all’interno. Riporre in una ciotola unta in frigorifero per 12 ore.
Riprendere l’impasto e riportarlo a temperatura ambiente. Piegarlo aiutandosi con il tarocco e ricavarne 8 porzioni. Per formare i panini ho ripiegato le estremità verso il centro del panino, fino ad ottenere delle palline.
Deporle su una teglia foderata di carta forno, vicine ma non troppo, ed aspettare che le palline raddoppino e si congiungano.
Nel frattempo preparare la frolla con la farina di mandorle e farla riposare mezz’ora in frigo.
Ricavare dei rotolini lunghi con la frolla; spennellare i panini con latte e zucchero e deporre sopra ognuno i rotolini di frolla a formare delle croci.
Infornare a 190° per circa 15-20 minuti finchè i panini non sono dorati.
Lucidarli infine con la marmellata diluita e farli asciugare.
 
 
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