domenica 8 giugno 2014
Ultimo giorno di #feelingoodmonferrato.
La giornata è dedicata al mondo del food, ma il tema è insolito. Infatti, mentre ci addentreremo nel territorio di Casale Monferrato, indagheremo le usanze culinarie di una presenza importante nei secoli nel territorio, la presenza della comunità ebraica.
Intanto ci siamo lasciati stupire da un paesaggio incantevole, una sorpresa, campi gialli di grano che sembra di essere molto più a sud.
A Casale ci attendono al Ristorante La Torre presso l’Hotel Candiani, dove lo chef Roberto Robotti ci guida in un vero e proprio viaggio del sapore. Le regole dell’alimentazione kosher – consentita a chi è osservante – sono davvero tante.
Le principali riguardano le carni e i pesci e le uova. Severamente proibita è la mescolanza tra le carni e i derivati del latte, il mangiare cibi prepararti di sabato, la carne di maiale e di crostacei e molluschi, ma questa è solo una semplificazione. In realtà le prescrizioni sono davvero articolate, un vero stile di vita rigoroso, che però è anche affascinante da indagare per scoprirne le ragioni.
Lo Chef Robotti inizia la sua lezione di avvicinamento alla cucina kosher dal pasto tipico di Pesach: un pasto rituale che si consuma prima del vero pasto: erbe amare, erbe aromatiche, le azzime, l’uovo sodo, la zampa di capretto o la barbabietola, la composta dolce con miele e frutta secca.
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Tutto questi cibi hanno un preciso significato |
Anche questa giornata c’è una sfida: suddivisi in coppie di due ci cimentiamo nella preparazione di alcune ricette tipiche della tradizione ebraica.
Anthea e
Giusy prepararno le lasagne di azzime, nella ricetta di Casale Monferrato, con spinaci, uvetta e pinoli, ricetta tradizionale di
Pesach.
Gian Luca e
Valentina si mettono all’opera con la
Shakshuka, un piatto sugoso con melanzane, peperoni e cipolle, incredibilmente versatile e saporito.
Io e
Manuela siamo scelte per la preparazione del dolce, una morbida e cremosa Torta di Riso, tipica della festa di
Shavuot.
Le ricette sono semplici, e sicuramente le riproporrò sul blog con delle foto degne. Per ora accontentatevi di vederle così:
Eccoci tutti insieme mentre pranziamo con i piatti preparati da noi.
La coppia risultata vincente questa volta è quella di
Gian Luca e
Valentina con la loro Shakshuka.
Dopo il pranzo, questa volta leggero se confrontato con le abbuffate dei giorni precedenti, ci avventuriamo alla scoperta di Casale Monferrato che nasconde davvero tante sorprese.
Partiamo da una veloce visita della Sinagoga, antichissima e piena di segreti da scoprire.
Gli ebrei di Casale furono influenzati dalla Chiesa Cattolica per ciò che riguarda la decorazione della loro sinagoga. Ciò significa che la decorazione, purtroppo non fotografabile, è ricchissima.
Scopriamo qui anche qualche informazione in più sulle tradizioni ebraiche.
Purtroppo il tempo è tiranno in quest’ultima giornata.
Una visita, pur veloce, la merita anche la Cattedrale di Sant’Evasio, gioiello romanico, che sarebbe da esplorare con più calma.
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In un solo collage non riesco a rendere l’idea di quale capolavoro del romanico essa sia |
Poi un salto ad assaggiare i krumiri di Casale, i celebri biscotti a forma di baffo, inventati nel 18 proprio sul modello dei baffi del Re Vittorio Emanuele.
E ancora il bellissimo teatro municipale ottocentesco, coevo della Scala di Milano, dietro alla cui facciata si nasconde un interno fastoso che rievoca davvero le grandes soirèes della borghesia casalese:
Sulle immagini del teatro si conclude la nostra avventura a Casale per #feelingoodmonferrato.
Naturalemente non può mancare un post riassuntivo che in via più generale del territorio: inutile dirlo, il Monferrato non è solo quello che abbiamo visto, ma anche quello che abbiamo intuito dai finestrini del nostro pulmino, o dietro le facciate dei bei palazzi. Ci sono tante cose viste e tante altre ancora da scoprire, assaggiare, raccontare.
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