Oggi, 15 settembre 2014, è stata organizzata una protesta contro quei
concorsi in cui i vincitori non sono scelti da una giuria di professionisti e specialisti del settore, ma sono
decretati dai “Mi piace” su Facebook.
Cosa accade in questi casi? Che il diretto interessato martelli di messaggi e tag gli amici e i conoscenti, per farsi assegnare il fatidico like, e chi vince non è il più bravo ma quello che ha più contatti o più faccia tosta nell’insistere con le richieste.
Altre volte, ancora peggio, i likes sono il risultato di scambi tra bloggers che per vincere a tutti i costi, aderiscono a gruppi di scambio di like.
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Perché siamo contrari ai concorsi a base di like?
– perché non premiano la bravura e la competenza;
– perché rappresentano per eccellenza l’anti-meritocrazia;
– perché sono la versione facebookiana delle lobby, del nepotismo, delle baronie;
– perché danneggiano anche l’azienda che vi si affida (che finisce per fare spam e non pubblicità).
Molto meglio una sana e golosa competizione a suon di mestoli, pentole e
assaggi visivi, ma soprattutto… che vinca DAVVERO il migliore!
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