Pabassinas per Ognissanti
Una notte per comunicare con il magico che è sempre esistito in natura, per scoprire le proprie radici, per ricordare gli antenati, per raccogliersi assieme alle persone care.
Quindi, per me, un benvenuto agli spiriti e a quel brivido provocato dalle cose che non si conoscono, un po’ meno ad occhi galleggianti in bicchieri di cocktail e a dita insanguinate… 😉
Per me invece i pabassinas per eccellenza, da quando ero ancora bambina, sono sempre stati questi: i pabassinas a mustazzoles, più simili a grossi biscotti.
Li dedico a mia nonna e soprattutto alla mia bisnonna, che non ho mai conosciuto ma che è stata instancabile produttrice di dolci e dolcetti per le nipotine, dalla quale, credo, ho ereditato l’amore per la cucina.
Se cercate altre idee italianissime per Ognissanti ecco due proposte:
Bustrengolo
Fave dei Morti
La ricetta: Pabassinas (ricetta rivisitata da www.ricettedisardegna.it)
250 g di farina 00
100 g di uva passa
50g di mandorle
100 g di noci
125 g di zucchero
100 g di strutto (per me burro)
1 uovo e 1 tuorlo (piccoli)
la buccia di un limone
1 bicchierino di grappa (sarebbe meglio Marsala)
1 pizzico di sale
la punta di un cucchiaino di lievito per dolci
per la decorazione:
1 albume
zucchero a velo
monpariglia colorata
Mettere ad ammollare l’uvetta in poca acqua.
Impastare la farina con il burro e lo zucchero, poi aggiungere l’uovo intero e il tuorlo, il sale, la buccia di limone, la grappa. Aggiungere all’impasto l’uvetta, asciugata e infarinata, e la frutta secca sminuzzata al coltello. Fare riposare l’impasto per mezz’ora al fresco.
Scaldare il forno a 175°. Stendere l’impasto dell’altezza di 1 cm e ritagliarlo in tanti rombi irregolari.
Disporre i pabassinas su una teglia foderata da cartaforno e far cuocere per 15 minuti. Lasciar raffreddare i biscotti.
Preparare una glassa densa, facendo sciogliere lo zucchero nell’albume. Spennellare i biscotti e cospargerli di monpariglia, poi farli asciugare in forno con la ventola accesa.
Che bel post! Non parli spesso delle tue radici! 🙂
Questa era proprio la ricetta ideale! 🙂 <3
Questo post è bellissimo Alessandra! Ci voleva qualcuno che ci riportasse su terra, sulla nostra terra! Mi piace molto in modo in cui hai ridato a questa festività il giusto tono. Questo dolce non lo conoscevo e sapere che ha un legame così profondo con la tua storia lo rende ancora più speciale. Ti abbraccio!
Grazie Vanessa! Quest'anno rifare questi biscotti sarà ancora più carico di significato! Un grande abbraccio a te! 🙂
Che bello questo post, e la foto della tua antenata: avete gli stessi occhi nerissimi, o meglio, non ostante le differenze c'è qualcosa nello sguardo che vi unisce! molto dolce davvero!
Grazie di cuore, Betulla. In tanti mi avete detto che le assomiglio e questo mi rende molto orgogliosa! 🙂
Tu non sai quanti ne mangio quando vado in Sardegna!!!!
Bellissimo post!
Ciao
Elisa
Elisa, ti dico solo che sto per rifarli…mi preparo a una solenne mangiata! 😀
Li ho provati anch'io quest'anno con il gruppo di "Quanti modi di fare e rifare" e mi sono piaciuti molto.
Poi io amo conoscere le ricette di una volta, con le le loro storie. E di dolci per Ognissanti ogni regione ne ha una.
Molto bella la foto della tua bisnonna.
Grazie Fra! E' proprio vero che Ognissanti ha un sacco di dolci tipici…per questo è un vero peccato attingere soltanto alla tradizione americana più recente per festeggiare… 😉