Guida golosa: cosa mangiare a Valencia Alla scoperta della gastronomia valenciana: non solo paella!
Curiosando sulla lista delle prossime agognate mete di viaggio mi è caduto l’occhio su Valencia, terza città spagnola per numero di abitanti, sulla costa orientale della Spagna e affacciata sul Mediterraneo. Valencia, destinazione turistica top del 2018 è gemellata con Torino e ben collegata con la mia città (e molte altre città italiane) da frequenti e comodi voli, anche lowcost.
Con l’inverno alle porte l’idea di visitare una città di mare che vanta ben 300 giorni di sole l’anno è particolarmente allettante. Ma il mare e i 18° di temperatura media (siamo sugli 11°C a gennaio) non sono le sole ragioni per programmare un viaggio in questa città.
foto da Si viaggia
Storia e modernità di Valencia
VisitValencia, il sito ufficiale del turismo di Valencia, racconta bene degli oltre 2000 anni di storia della città fondata nel 138 a.C. Ancora oggi vi restano vestigia romane e il segno della dominazione visigota, seguita poi dal lungo dominio arabo. Gli arabi restarono in città fino al XIII secolo, scacciati poi da Re Jaime, lasciando un’impronta profondissima nell’arte, nei costumi e nella gastronomia.
Da non perdere, per conoscere la Valencia più autentica, è il Barrio del Carmen, uno dei quartieri più antichi della città vecchia, un autentico dedalo lastricato che rappresenta la storia dei valenciani, ma anche il loro presente più vivace e caratteristico. Qui si possono scoprire di volta in volta i musei più all’avanguardia della città o autentici tesori che affondano le radici nel passato dalla chiesa di San Nicola, alla piccola Plaza del Árbol fino alla minuscola “casa de los gatos“.
foto da espanarusa.com
Dalla Valencia con salde radici storiche si passa a quella moderna e futuristica: qui si trovano alcune opere dei più grandi architetti contemporanei. Santiago Calatrava, Norman Foster, David Cipperfields hanno lasciato il loro segno con architetture d’impatto che una volta viste non si dimenticano più.
foto da guidavalencia.com
Valencia da assaggiare
Naturalmente, qui su Ricette di Cultura, l’indagine sulla Valencia da scoprire non può che passare all’approfondimento culinario.
L’impronta mediterranea della gastronomia valenciana è riconoscibilissima: i prodotti del mare, i piatti che vantano una tradizione di secoli e una grandissima attenzione al territorio, anche a tavola.
La paella e il riso
Non si può parlare di Valencia senza citare la sua paella: la parola è proprio valenciana e deriva dal latino patella. La patella in questione è di ferro, ha un diametro variabile a seconda dei commensali da saziare, produce risultati migliori se posta direttamente sulla brace ed è lo strumento indispensabile per cucinare il piatto più conosciuto della regione.
La paella alla valenciana è tradizionalmente composta da riso fatto cuocere molto lentamente fino ad assorbire tutti i liquidi e affiancato da pollo e coniglio, fagioli di qualità tipiche della zona, fagiolini e talvolta pezzettini di peperone. Naturalmente è insaporito dallo zafferano e spesso vi vengono aggiunte le caracoles, ovvero le chiocciole.
foto da Hoy Cocinas Tú
La paella è conosciuta anche nella versione di mare. Non mancano poi numerosi arroces, risotti dai più diversi condimenti.
La brace, il pesce, le lumache
La cottura a legna è molto diffusa nella cucina valenciana. Abbiamo visto che anche la paella viene tradizionalmente cotta alla brace; ci sono poi piatti tipici come la sepia a la plancha, il pulpo torrat e il “torrat“, una sorta di insalata di peperoni cotti sulla brace o in forno a legna. Oltre ai pesci già citati una gran parte della cucina valenciana onora i frutti di mare: cozze, telline, gamberi rossi, cicale di mare, mazzancolle.
Discorso a parte meritano le chiocciole: esse vengono talvolta aggiunte alla paella oppure preparate come caracoles guisados che altro non sono che lumache cotte in umido con molta cipolla, sugo di pomodoro e chorizo. Si tratta di un piatto semplice, della cucina povera, ma saporitissimo.
foto da Recetas Lalandinas
Horchata a colazione
Da non perdere la tradizionale accoppiata orxata de xufa y fartó (horchata de chufa y fartons in castigliano). La bevanda altro non è che un latte vegetale estratto da una pianta simile al papiro (la chufa) molto dissetante. Il panino invece è leggerissimo, preparato con olio di semi di girasole, e viene inzuppato caldo nell’horchata fredda: un contrasto entusiasmante.
foto da Living Valencia
Durante la Settimana Santa si può gustare la Mona de Pascua, un dolce che si prepara anche in Catalogna e in altre regioni spagnole, ma che a Valencia trova una sua versione caratteristica. È un dolce lievitato decorato con uova sode colorate, come si usa fare anche in altri dolci pasquali della tradizione mediterranea.
I ristoranti stellati
Al di là dei piatti tipici della tradizione a Valencia non ci si può far mancare l’esperienza di un pranzo gourmet: in città le stelle michelin sono state assegnate al Sucede e al Riff, inoltre la gastronomia valenciana vanta anche 28 soli Repsol.
Alla periferia della città si può anche vivere un’esperienza gastronomica interessante. In una fabbrica degli anni ’30 del Novecento, rimessa a nuovo, è stato allestito un nuovissimo centro d’arte contemporanea con collezioni permanenti e mostre temporanee. Nello stesso complesso si trovano una cantina medievale e un rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale, ma soprattutto un ristorante diretto dallo Chef stellato Ricard Camarena. L’ideale per concludere un’esperienza di scoperta e cultura.
foto da Ramon Esteve